Si parte sempre dal Mugello, più precisamente da Scarperia (Fi), in cerca di qualcosa. Cosa c'è di meglio di randagiare vicino o lontano da casa, per vedere posti, incrociare odori, sapori, umori, per sentire quella sensazione di scoperta ad ogni passo che fai? Per me nient'altro!
La curiosità è la miglior benzina al mondo, per cui....ecco il perchè di questo blog, un posto dove racchiudere tutti i miei passi, in moto ma non solo. Se vi va di dare una sbirciata siete i benvenuti, altrimenti....ci vediamo a zonzo da qualche parte ;-)

Dove andare a curiosare

sabato 22 marzo 2003

Memorial Spadino 2003

Cos'è il Memorial Spadino:

Il 23 marzo 1999, un terribile incendio sviluppatosi all'interno del traforo del Monte Bianco devastò la struttura della galleria e causò la morte di 39 persone. In quelle drammatiche ore, mentre le squadre dei Vigili del Fuoco cercavano faticosamente di domare le fiamme, Pierlucio Tinazzi, vigile dipendente dell'azienda che gestisce la parte italiana del tunnel, decise di rientrare con la sua moto nella galleria per salvare più persone possibile. L'ultimo tentativo, purtroppo, gli fu fatale e così Pierlucio - che gli amici chiamavano Spadino per via della sua corporatura - perse la vita insieme al camionista che stava cercando di portare all'esterno. Da allora, ogni anno i motociclisti si ritrovano davanti all'ingresso della galleria per salutare un amico mai conosciuto di persona, ma presente nel cuore di ognuno di loro, e chiedere alle istituzioni un impegno costante nel miglioramento della sicurezza stradale, con un occhio di riguardo ai motociclisti, che sono tra gli utenti della strada maggiormente esposti ai pericoli.

Questa è stata la mia prima vera uscita con quei pazzi del gruppo di Fazeritalia.
Ero in fibrillazione totale. Primo ritrovo con persone che, salvo rari casi, avevo conosciuto solo su internet. Ma anche primo vero e proprio viaggio con la mia fazerina black '98.
E allora via a pensare a tutta la strada da percorrere, tutti motociclisti che avrei incontrato, ognuno con piccole o grosse storie da raccontare, tutti i "nick" a cui avrei dato un volto.
Bellissimo e eccitantissimo. E infatti chi ha chiuso occhio la notte prima della partenza?
Roncobilaccio, ormai divenuto mitico punto di ritrovo dei fazeristi, era il punto di partenza del gruppo. Un gruppo piccolo, 3 baldi motociclisti, di cui io, un fiorentino Alessio "Giringiro" (Fazer 600) e uno dalle pendici del monte Amiata Stefano "Stillo (Fazer 1000).
L'unica cosa che ci ha fatto godere del viaggio (tutta autostrada fino a Milano uscita Ghisolfa) è stata l'euforia del ritrovo. Ghisolfa ore 9:30. Senza quella sarebbe stato da "sparo"....
E infatti, dopo km. e km. dritti come un fuso (du' palle...) è stato magico vedere tutte le moto ferme al punto d'incontro sotto al cavalcavia dell'uscita autostradale.
E da lì il via a saluti, baci e abbracci tra chi si conosceva solo per nick. Non ho parole!
Si riparte. Altro tratto di autostrada abbastanza a manetta, ma adesso non eravamo più in tre.
Le moto erano moooooolte di più e tra sorpassare ed essere sorpassati sembrava non finissero mai.
Si esce (alleluja) dalla pallostrada.
Direzione......boohh non ricordo. Lì è previsto il mio primo pranzo da fazeritaliano. La strada per arrivare al pranzo, la "panoramica Zegna" non era nelle migliori condizioni in quanto molto "salata" per via del ghiaccio e della neve. E anche il panorama purtroppo era discretamente nascosto da foschia e nebbia.


Ma non era questo ciò che mi premeva. La cosa più importante era il gruppo questo sconosciuto.
E dopo ore di sella schiaccianatiche la sosta "mangereccia" ci voleva proprio.
Tutti a tavola a riempirsi la pancia e a far conoscenza.


Ed è in questi momenti che viene fuori l'armonia di questo magico gruppo, formato da persone diversissime che in comune hanno questa smisurata voglia di moto, di stare insieme e di fare tutto questo in un modo che non si può spiegare. Sembra solo che ci si conosca da una vita, un po' come fanno i bambini... 
E dopo aver fatto felice lo stomaco, aver visto i reciproci scambi di complimenti con i cugini Vmaxisti e la premiazione di Stillo come "più lontano" si riparte con destinazione Morgex (AO).
E' lì infatti il luogo da cui il corteo di motociclisti, scortati dalla polizia, raggiungeranno il piazzale antistante il traforo del M.Bianco.
Eravamo un po' in ritardo e allora, una volta raggiunta la pallostrada, testa bassa e via!!
Ho penato non poco per fare quell'ultimo centinaio di km.
Sulla moto, una volta raggiunto i 160 km/h, si innescava una poco simpatica vibrazione sull'anteriore. Cosa, che avrei scoperto al successivo cambio gomme, era causato da un'ecquilibratura andata a farsi friggere.
A parte questo inconveniente il ritrovo a Morgex l'abbiamo toppato e alla spicciolata abbiamo raggiunto il piazzale del traforo. C'erano tantissimi motociclisti, arrivati da chi sa dove e con qualsiasi moto. Ero emozionatissimo. Non mi sembrava vero di esserci.
Qualche scatto ai tanti presenti alla cerimonia e di nuovo brividi di emozione nel vedere (e nel sentire....) ripartire tutti, specialmente i bikers francesi che ci salutano prima di imboccare il maledetto tunnel. Un paio di scatti tra fazeristi gentilmente concessi da un poliziotto di pattuglia e le manovre di rientro hanno inizio.






I 3 amigos salutano la comitiva, con la promessa (mantenuta a dovere...) di rivedersi il più presto possibile. E dopo la partenza dei fazeristi la domanda sorse spontanea...."E ora???"
Non avevamo fissato niente di niente. O trovavamo una sistemazione o tornavamo a casa.
E' andata bene la prima. Sistemazione trovata in un paesino che adesso non ricordo (se ritrovassi il depliant.....) e dormita quanto mai meritata dopo magnata di pizza e birra.
La mattina dopo i 3 avrebbero voluto fare qualche capatina su i passi lì intorno, ma da pereftti babbei insistevano a chiedere alla padrona di quello e quel passo sentendosi rispondere continuamente "...ma quel passo lì è chiuso per neve.Prima della primavera non sarà certo transitabile!".
Presi dallo sconforto della prevedibile pallostrada, ci siamo "ripresi" convinti di tornare a casa facendo rotta per Genova usando strada normale. Non è stato certo un gran divertimento......
Salvo la strada valdostana e un piccolo tratto ligure (cmq non il massimo...), il resto è stato puro annoiamento motociclistico, trovandoci a ringraziare le rotatorie per riscoprire l'utilità del manubrio....
Il resto è pallostrada, la "simpatica" vibrazione del manubrio e il ricordo indelebile di un ragazzo che , fermi ad un autogrill, osservava rapito le nostre cavalcature.
Se mai ce ne fosse stato bisogno questo tipo ci faceva sentire ancora più felici di ciò che avevamo fatto e delle nostre compagne di viaggio.
Due giorni favolosi. Grazie a tutti i fazeristi e in particolare agli altri 2 amigos, Giringiro e Stillo con cui tornerei a gironzoloni ad occhi chiusi!