Si parte sempre dal Mugello, più precisamente da Scarperia (Fi), in cerca di qualcosa. Cosa c'è di meglio di randagiare vicino o lontano da casa, per vedere posti, incrociare odori, sapori, umori, per sentire quella sensazione di scoperta ad ogni passo che fai? Per me nient'altro!
La curiosità è la miglior benzina al mondo, per cui....ecco il perchè di questo blog, un posto dove racchiudere tutti i miei passi, in moto ma non solo. Se vi va di dare una sbirciata siete i benvenuti, altrimenti....ci vediamo a zonzo da qualche parte ;-)

Dove andare a curiosare

giovedì 3 settembre 2009

Randagiando nel centro Italia - 5a puntata - Terminillo e il rientro a casa

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Terminillo
Venerdì 3, siamo all’ultimo vero giorno di ferie e ce lo vogliamo godere a pieno.
La giornata va meglio della precedente, ma non benissimo. Avevamo in mente di fare un anello che ci avrebbe fatto godere del Terminillo e delle cascate delle Marmore.
Abbiamo patito sul Terminillo e le cascate....chi l’ha viste??
Va beh...mica tutte le ciambelle riescono col buco e comunque meno male che anche stavolta il finale è stato super!!

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Puntiamo velocemente la Salaria


...che imbocchiamo ad Arquata del Tronto. La strada, lineare e senza intoppi, ci fa raggiungere in poco tempo Posta, da dove ci dirigiamo verso Leonessa. Percorriamo la val Carpineto, bella curvosa e per niente trafficata, e facciamo la nostra prima sosta caffè.

Leonessa

Mai sentito dire della patata di Leonessa? Prima di allora manco io...anche se da lì fino a casa (il giorno dopo!) le patate l'ho sentite eccome, avendo preso posto nel baule.
Avevo come la sensazione di averlo preso di dietro, e non nel senso di baule!!


Col fardello appena preso ripartiamo per attaccare la salita alla Sella di Leonessa, porta di accesso alla zona sciistica posta sopra Rieti. Saliamo immersi nel bosco, non c'è anima viva.
Di colpo la vegetazione sparisce e un cartello ci avverte della possibilità che da lì in poi la zona sia soggetta a forti raffiche di vento.
In effetti....sarà così!!
Il colpo d'occhio è alpino, e la cosa non può che piacerci. Quello che ci piace meno è proprio il vento, che tira sempre più forte. La strada assomiglia a un vero e proprio passo alpino via via che ci avviciniamo al valico. Scatto alcune foto semi immerso nelle nuvole. Fa decisamente freddo e occorre fare attenzione a mantenere l'equilibrio.




Arrivo al passo e Veronica mi fa cenno di non farcela e che vuol tornare indietro. Gli faccio cenno di aspettare e scendo giù per sentire se il vento è sempre violento oppure più...”aggraziato”
E infatti è come credevo. Lei si è inchiodata proprio sul punto più bastardamente colpito dalle raffiche: il valico!!


Torno su e ritorniamo giù insieme. E' andata...per il vento, ma le nuvole sono così basse che in dei tratti ci vediamo davvero il giusto.
Ci troviamo sul tratto normalmente più percorso sul Terminillo. Intorno a noi ci dovrebbero essere costruzioni, impianti di risalita, parcheggi.
Boooohhhh....e chi li vede!! Facciamo sosta in un piazzalone per una foto ricordo...


Arriviamo in fondo alla discesa (esageratamente larga rispetto al versante di Leonessa) e schiantiamo dal caldo. Lo sbalzo climatico è parecchio elevato e ci fa ridere incrociare una coppia che va verso il passo....in maglietta!!!
Prendiamo per Terni, tocchiamo il lago di Piediluco e arriviamo alle cascate. C'è poca gente, e visto il gran numero di parcheggi c'è solo da esserne felici. Mettiamo le motazze all'ombra, andiamo verso la cassa e....dobbiamo aspettare oltre tre ore per entrare alle cascate. Ma vaff.....
Scatta subito la fase “scazzo”. Non abbiamo nessuna voglia di aspettare tanto per cui, panozzo, caffè e via.
Torniamo sui nostri passi e arrivati al lago di Piediluco prendiamo per Arrone, che raggiungiamo dopo aver scalato i vertiginosi 509 metri della Forca di Arrone.


Da lì tocchiamo Montefranco e dopo un'altra bella stradella imbocchiamo la ss.3, passiamo il trafficatissimo Valico della Somma e arriviamo a Spoleto.
Quanti posti ci sarebbero da vedere. Non basterebbe tutta una vita solo per vedere il nostro meraviglioso paese.
Prendiamo a destra per entrare in val Nerina. Anche qui il traffico non manca, ma neppure la goduria per percorrere le sue curve.
Contenti dei paraggi appena passati arriviamo a Norcia, dove parcheggiamo con calma ed entriamo in città da una delle tante antiche porte d'accesso.
E' devastante (nel senso buono!!) l'odore che ti investe appena varcata la soglia dell'enorme porta. La norcineria ti da il benvenuto e non posso che ringraziare questa gente tanto brava e attenta ai nostri umili peccatucci di gola!


Bighelloniamo per il centro molto molto bello. Forse lo vediamo così ormai inebriati dagli effluvi che vengono da ogni dove.



Dopo aver preso un ricordino per la nipote e aver fatto scorte alimentari per qualche anno, ripartiamo in direzione Forca Canapine, dove arriviamo in un momento d'oro, grazie al sole che sta quasi per salutare la giornata e ci regala una luce stupenda.




Rientriamo davvero contenti. Le ferie sono finite ma ci hanno lasciato davvero molto, compreso la sicurezza che in questi posti ci torneremo!

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Rientro a casa
Sabato 4, risaliamo il centro "stivale".

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Salutiamo la nostra casetta che ci ha coccolati per una settimana...


...e cerchiamo i proprietari. Eh si. C'è toccato andare direttamente sul loro posto di lavoro per saldare il conto. Che spettacolo!!!
Tocchiamo di nuovo Montemonaco, dove i Sibillini ci salutano...


...poi la piana di Castelluccio, dove scattiamo ancora un po' di foto (come si fa a non farsi rapire da tanta bellezza??)...




...sosta a Castelluccio per un caffè e l'acquisto di miele del posto, di nuovo Visso. A Pieve Torina prendiamo a sinistra una strada che ci porta direttamente a Colfiorito, dove cerchiamo qualcosa da mettere sotto i denti.
Grazie alla solita fortuna becchiamo un posticino davvero speciale e parecchio stuzzicante.
In pratica ci mettono a tavola e iniziano a portarci micro portatine di antipasto, una più gustosa dell'altra, con annesso fiasco di vino (buono a bestia!!).
Abbiamo dovuto dare fondo a molte energie per ricercare un autocontrollo esagerato.
C'era da rovinarsi!!



Ripartiamo belli (belli...che parolona) soddisfatti e dopo aver passato il valico di Colfiorito puntiamo subito la ss.3. La percorriamo per una quarantina di km. fino a che non raggiungiamo Scheggia, i cui dintorni meritano sicuramente una visita con lento incedere.
Poi è la volta di Gubbio, che raggiungiamo dopo aver percorso un tratto di curve davvero entusiasmante, teatro di una gara in salita (Trofeo Fagioli).


Da Gubbio arriviamo a Umbertide e, via E45, guadagnamo finalmente Pieve S.Stefano, saliamo al valico dello Spino e ci concediamo una meritata sosta con annesso succo di frutta. Scatto l'ultima foto delle ferie a Veronica, bravissima bikerina, felicissima di queste sue prime lunghe ferie in moto, e che moto!


Bellissime ferie, davvero godute al massimo, in posti che meritano di essere visitati quasi in punta di “gomme”, che sanno ospitarti in maniera speciale, fatti apposta per chi cerca “semplicemente” tutto.
Fine della storia!
Anzi no. Solo per aggiungere che pure le cartine, anche se logore, hanno apprezzato!





martedì 1 settembre 2009

Randagiando nel centro Italia - 4a puntata - Secondo assaggio di Sibillini e Monti della Laga

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2° assaggio dei Sibillini
Mercoledì 1° Settembre, si parte baciati da una stupenda giornata.
Oggi si va in montagna!

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Percorriamo pochi km. per arrivare alla fine della strada sulla quale si trova il nostro agriturismo, per visitare il Santuario della Madonna dell'Ambro.
Durante la domenica piovosa passata in agriturismo ci chiedevamo dove andassero tutte le macchine che passavano in continuazione. Il santuario è bello, come del resto la zona che lo ospita, ma la presenza di un paio di ristoranti spiega molte cose...


Torniamo sui nostri passi ritoccando Montefortino...


...e puntiamo Castelluccio. La giornata è bellissima e le soste frequenti...




...e semi-idiote!!


Valichiamo Forca di Gualdo, raggiungiamo Castel S.Angelo e iniziamo la salita che ci condurrà a Frontignano. La strada è stretta e molto curvosa...


...che piano piano ci porta a un bivio posto su un’ampia sella. Prendiamo a destra e continuiamo a salire fino all’impianto di risalita che, singolarmente, ci porta su fino al rifugio Cristo delle Nevi a 1830 mt. di altitudine.


Peccato per la foschia sottostante, la vista avrebbe spaziato non poco da lassù.
Visto che non possiamo accontentare pienamente l’occhio, ripieghiamo sul mangiare (l’è novaaaaaaaaa!!!) e ci scofaniamo un bel piatto di lasagne e uno stinco di maiale, con erbette di contorno...per star leggeri!!
Per sentirci meno in colpa facciamo due passi (due di numero!) per raggiungere una selletta che Veronica indica qui sotto...


Il sole picchia abbastanza e il nostro abbigliamento è perfetto per fare la sauna.
Va beh....sopporteremo questo disagio con classe!


Dalla selletta si apre un bel panorama anche sul crinale che scende dal monte Sibilla.
In questo video forse qualcosa si capisce...
Torniamo verso la seggiovia per iniziare a scendere, anche se la voglia sarebbe di restare ancora un po’ lassù. La montagna ha sempre un fascino particolare, un magnetismo forte e convincente.
Torniamo alle moto, ci rinfreschiamo e ripartiamo.


In breve arriviamo a Sasso, dove cerchiamo un punto informazioni che però è chiuso. Su stile “gioco dell’oca” ripassiamo dal via, e cioè ritocchiamo Visso dove ci gustiamo un altro gelato.
In questi posti la vita passa lenta, e il benessere si manifesta in tanti modi.
Mentre siamo lì che ci slurpiamo la coppetta, si sente un gran chiacchericcio provenire da sotto i portici del paese. Gli animi si accendono e si placano in un saliscendi di umori mentre sul tavolo passano svariate mani di carte.
La scenetta, dal sapore amarcord, è speciale. Sono tutti lì, riuniti, a imprecare contro quello e quell’altro, a ridere, in poche parole...a stare insieme. Pensavo che fossero “apparecchiati” fuori da un bar o un piccolo circolo per cui, incuriosito, mi avvicino. Ma quale bar....sono tutti dal barbiere. Spettacolo!!


Di nuovo in sella, ritocchiamo il lago di Fiastra e poi, via Sarnano rientriamo alla base.

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Monti della Laga
Giovedì 2, si parte per il giro più “scassato” della nostra settimana “sibillina”. L’idea è quella di andare a mettere le ruote nella parte di parco nazionale meno famosa del Gran Sasso e cioè i monti della Laga.
Per carità, di cose belle da vedere ce ne saranno di certo, ma noi, strade malmesse a parte, di goduria ne abbiamo captata poca...

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Tocchiamo Acquasanta Terme e saliamo verso....booohh. Le indicazioni diventano subito semi assenti e andiamo un bel po’ a naso. Sopra Acquasanta T. facciamo una rapida sosta al piccolo monastero Valledacqua.


Di nuovo in salita, sperando di trovare qualcosa di “stuzzicante”. La strada è decisamente stretta, e pare quasi impossibile che ci si trovi in un parco nazionale.
Gli affacci però non sono niente male.


I posti che tocchiamo appaiono come dimenticati dal tempo che passa.
Arriviamo a un bivio e prendiamo a destra. La strada appare più...”strada” e questo ci convince che forse riusciremo a trovare qualcosa di buono.
Macchè...
Da lì in poi iniziamo a fare la gimkana tra fosse e cumuli di brecciolino per un bel po’ di km.
I dintorni sono belli e verdissimi, ma non possiamo goderne più di tanto visto che gli occhi puntano quasi esclusivamente...lo sterrato!
Lungo la strada ci scambiamo saluti con fungaioli e taglialegna.
Curva dopo curva e fossa dopo fossa arriviamo a una specie di passo, con annesso bar/ristorante. Decidiamo che lì è il posto giusto per fare fuori i panini e riprendersi un po’ dagli zompi brecciolinati.
Apparecchiamo Loppy e azzanniamo il pranzo.


Se fino ad ora la strada era bruttarella ma almeno i posti meritavano il sacrificio delle natiche, in discesa verso Ascoli...no comment! Brecciolino a go go, carreggiata stretta e sporca per via dei molti lavori senza soluzione di continuità. Una vera “lunga” sofferenza, visto che non si arrivava maiiiiiiii.
Anche se ormai i km. che ci separano da Ascoli sono pochi, facciamo una sosta per riprenderci a Castel Trosino, dove faccio (in solitaria perchè Veronica proprio non ne può più!) due passi nel borgo.




E finalmente Ascoli!!
Per riprendere la giornata l’idea va subito a rientrare verso Montefortino per esplorare alcune località che altrimenti non avremmo potuto visitare per mancanza di tempo.
Vicino Montegallo ci infiliamo in uno stradello che ci porterà a Casale Nuovo, nuovo perché ricostruito più a valle del paese originale, completamente distrutto da una violenta frana.



Mentre scendiamo facciamo una rapida sosta per osservare meglio un enorme blocco di pietra decisamente....grovierosa!!
Se guardate bene, si vede Veronica in basso a sinistra. Tanto per rendere l’idea del “pillolo”...


Rientriamo sulla strada principale avvicinandoci a Montemonaco. Prendiamo per Foce, dove l’asfalto finisce e la montagna occupa tutta la scena. Da lì parte uno dei sentieri che dopo alcune ore di cammino raggiunge il lago di Pilato.
Credo che prossimamente rifaremo una visita da quelle parti scarponcino muniti.
La strada per arrivarci passa attraverso una strettoia naturale davvero suggestiva.



Di nuovo in strada e di nuovo fermi. Facciamo due passi anche a Montemonaco, che merita una visita, per la Rocca...


...alcuni bellissimi scorci...




…e per gli “abitanti” curiosi!


Insomma...la giornata è iniziata con tempo “umoralmente” soleggiato (tipico delle giornate di ferie), con tendenza nel corso della mattinata ad annuvolamenti consistenti, con netto miglioramento a partire da metà pomeriggio. Alè!


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