Si parte sempre dal Mugello, più precisamente da Scarperia (Fi), in cerca di qualcosa. Cosa c'è di meglio di randagiare vicino o lontano da casa, per vedere posti, incrociare odori, sapori, umori, per sentire quella sensazione di scoperta ad ogni passo che fai? Per me nient'altro!
La curiosità è la miglior benzina al mondo, per cui....ecco il perchè di questo blog, un posto dove racchiudere tutti i miei passi, in moto ma non solo. Se vi va di dare una sbirciata siete i benvenuti, altrimenti....ci vediamo a zonzo da qualche parte ;-)

Dove andare a curiosare

domenica 17 aprile 2011

Monteacuto delle Alpi

Mi pare ieri che io e Veronica eravamo a girelloni in moto con annessa magnata al Poggio alla Croce. Infatti...era ieri!!!
No dico....in due giorni due giri in moto????? Ma i' che l'è successo??? Vinto quacchecosa???
Eh si...un bel giretto intimo in moto ti fa sentire bene, magari non come aver vinto un botto al superenalotto, ma insomma...
Giretto in solitaria questo, come era veramente tanto (troppo!) che non facevo. Al solito ho bisogno di uno spunto, fattore che, pensandoci bene, è uno dei motivi per cui uscite in moto ne ho fatte troppo poche in questa prima metà dell'anno. Testa fusa, poca propensione a "cercare".
Monteacuto delle Alpi. Già il nome promette tantissimo e questo basta e avanza per girare la famosa chiavetta.
Percorro la tanto amata stradella che via valico Crocetta mi porta a Montepiano, non prima di aver fatto una bella scorpacciata di...giallo!


Il passo è decisamente sornione. Mi voglio godere ogni metro di strada e di tutto quello che ci sta attorno. E poi non lo nego....son piuttosto cotto e l'attenzione è ai limiti di...attenzione.
Ma va bene così. Avessi un Ciao sarebbe lo stesso!!
Tocco il lago Brasimone, piccola sosta a Bargi per dare un'occhiata alla chiesa (era una vita che mi ripromettevo di farlo) e poi giù, verso Suviana.

Panorama sul lago di Suviana dalla chiesa di Bargi

Risalgo verso la porrettana e punto senza altre soste il paesino dal nome importante (www.monteacutodellealpi.com). La strada per arrivarci è abbastanza stretta e più che altro brecciolinosa. Una volta arrivato però......aaaaaaaaahhhhhhh....che goduria!!
Il paesino medievale è tutto arroccato sulla schiena di un promontorio, dal quale si gode di bei panorami. Le origini sono risalenti intorno al mille ed è curioso che i suoi abitanti venissero chiamati "zingari". La ragione è data dall'importanza del posto, notevole centro mercantile fra i secoli XII e XV, che si trovava su un'importante via di comunicazione fra Emilia e Toscana.
Io mi limito a zingareggiare per le sue viuzze...


Sul punto culminante del promontorio si erge la chiesa. Il colpo d'occhio è decisamente appagante, con vista speciale sul Corno alle Scale, ancora imbiancato dal recente inverno




Il paesino è piccolo ma la sensazione di benessere è grande!




Mi rimetto in moto, ma non torno subito nel mondo reale. Sto troppo bene, chi me lo fa fare....
Punto il cupolo della Lina verso il rifugio Segavecchia, posto sopra l'abitato di Pianaccio.
Il rifugio è chiuso (peccato!) ma il posto è bello e merita una rivisitazione!


E' giunta l'ora di rientrare, sempre sornionamente. Sono talmente sornione che sbaglio strada e vado vado vado...m 'n do' vado??? Boh, fatto sta che mi ritrovo a ridosso di Monzuno. Mi fermo a godere di un bellissimo scorcio panoramico. C'è troppa roba con cui riempire gli occhi e lasciarla scappare m'è parso un vero peccato, per cui stop!



Rientro sulla classica SS65 in direzione Monghidoro, poi Raticosa/Futa.
La giornata ormai è finita (e la schiena me lo rammenta bene!), ma subito subito dopo Monghidoro....via giù....non posso resistere.
Uno stradello, in parte sterrato, mi porta ad un altro posto la cui visita rimandavo da tempo, l'Alpe di Monghidoro, area verde dove ci sono itinerari da trekking e dove c'è un bel posto tappa, l'osteria del Fantorno.
Inutile dire che una degustatina è già partita! Le solite piccole grandi soddisfazioni scaccia crisi!!