Si parte sempre dal Mugello, più precisamente da Scarperia (Fi), in cerca di qualcosa. Cosa c'è di meglio di randagiare vicino o lontano da casa, per vedere posti, incrociare odori, sapori, umori, per sentire quella sensazione di scoperta ad ogni passo che fai? Per me nient'altro!
La curiosità è la miglior benzina al mondo, per cui....ecco il perchè di questo blog, un posto dove racchiudere tutti i miei passi, in moto ma non solo. Se vi va di dare una sbirciata siete i benvenuti, altrimenti....ci vediamo a zonzo da qualche parte ;-)

Dove andare a curiosare

sabato 6 dicembre 2014

Nel Casentino per...dirsi addio!

Eh già…mica mi sarei potuto salutare così, dove capita.
Ultimamente ho fatto del Casentino un luogo dove tornare e tornare, con piccoli giri nell’intimo di una zona che sa regalare davvero tanto, dove natura e storia coinvolgono e stupiscono.
Ultimi giri policromatici, dal classico grigio autunnale (anche se era inizio dicembre) al blù più blù di soli due giorni dopo.

Colpi di luce nei pressi di Dicomano

Curve e panorami dal Croce ai Mori

Stia



So già che sarà dura dirsi ciao, e l’ambiente che trovo sulla Calla non è altro che una sottolineatura ben marcata.



Rientro, sperando che il tempo volga al meglio, certo che…non può piovere per sempre!

Poppi visto dalla salita verso la Consuma

Vicino alla Consuma il tempo non migliora molto…


Diacceto e i primi tentativi di miglioramento

Vicino casa. Sereno all'orizzonte

La mente si sgombra un po’, e insieme al sereno torna anche l’ottimismo. D’altra parte stiamo parlando sempre di cose inanimate. O no?
La stupenda seconda giornata passata da quelle parti è il giusto modo per dare un taglio al passato e proiettarsi il più velocemente possibile all’anno nuovo, con quel giusto eccitamento che ti avvolge nell’attesa di sgombrare la mente dai dubbi di aver fatto la scelta giusta.
Intanto mi godo, e parecchio, il castello di Tressa, vicino a Bibbiena.




Girelliamo per un po’ nella verdeggiante vallata casentinese, e prima di rientrare a casa mi godo anche un altro traguardo…


…dal sapore dolce/amaro!
Beh, che dire? Che non è facile separarsi da oltre 200 kg. di forza e comodità, che non sono stati solo due quintali di tecnica con cui confrontarsi con il resto del mondo bikers sulle mille curve dell’appennino. Eh no.
Sono gli oltre 140 cavalli di cui non mi sono mai accorto, la sua muscolosità gentile, la sua sana robustezza, il suo essere comoda senza odiosi e spesso inutili sfarzi.
Sono i 9 anni passati insieme, 9 anni della mia vita, dove è passato un po’ di tutto e dove grazie a lei, sono riuscito (ho tentato?) a ritrovare il tempo sereno, un po’ come questi ultimi giri in Casentino.
Ciao Lina e grazie davvero di tutto quello che abbiamo passato!!



martedì 9 settembre 2014

Verso Castiglione della Pescaia

Settembre. Ho una giornata a disposizione, senza tanti grattacapi da grattare e orecchie da riempire di bischerate. In effetti questo è uno dei motivi per cui amo andare a zonzo per conto mio. Al lavoro la settimana passa pesantemente, in mezzo a cervelli che spesso sembrano andare contro la natura che li ha progettati. Vagando in solitaria invece non devo rimettere in discussione niente, nessuno a cui dover rendere di conto, a cui dover spiegare le mie perdite di tempo, alla ricerca di qualcosa di bello da fotografare, di un odore da respirare, un rumore lontano da ascoltare.
Sono quei momenti che amo passare da solo anche per quel magico silenzio che mi circonda una volta spenta la moto. In mezzo a questo mondo così casinista, mi pare di ritrovare l’equilibrio. Forse mi sbaglio, ma almeno ci provo.
Il meteo promette “abbastanza” bene e non voglio perdere l’attimo.
Destinazione? Castiglione della Pescaia.
Il pretesto? Un piatto di spaghetti alle vongole! Non sarà il massimo tra i motivi scatenanti, ma mi accontento volentieri. E poi si sa che è il viaggio quello che conta.
Salgo in moto e subito mi assalgono dei dubbi riguardo al meteo, dubbi che continuano anche dopo svariati km. Il cielo è piuttosto grigio. Nebbie alte…spero!
A Castiglione d.P. ci sono stato svariate volte per cui, tanto per mettere un po’ di sale alla solita minestra, mi metto come obbiettivo la visita di alcuni micro borghi che troverò per strada, che di solito vedo solo superficialmente passandoci a ridosso.
Tramite la Firenze-Siena mi avvicino al punto dal quale voglio dare il via alla parte più interessante del tragitto.

Nei pressi di Monteriggioni


Riparto ma mi fermo quasi subito, per sbirciare (dall’esterno) un monastero eretto sull’importante e strategica via Francigena, ambienti che hanno oltre 1000 anni, e che mi accontento di vedere restando felice nella mia rassicurante ignoranza.
La grande bellezza avrà pur vinto l’Oscar per qualcosa…

Abbadia Isola




Riparto, convincendomi che ho fatto bene a non dare retta al cielo. I primi colori non tardano a farsi vedere!

Campagna senese nei pressi di Strove



Mi godo la scorrevole S.P.541 denominata “Traversa Maremmana”, ma anche stavolta i km. tra una tappa e l’altra sono miseri. Prima di Molino d’Elsa prendo a destra uno stradello per seguire la ghiotta indicazione del Castello di Casole, una struttura del X secolo che ha visto tra i suoi possessori anche il regista Luchino Visconti.
Appena spengo il motore mi dico che sarà bene che ci torni con un clima più clemente.
La tenuta avrebbe dei bei panorami, ma le nebbie la fanno ancora da padrona e la visuale ne soffre parecchio. Mi accontento di fare due passi per dare un’occhiata a come dei ricconi sfondati si godono il loro (ma sarò proprio loro loro?!?!) conto in banca. Chiamali bischeri...





Sarà, ma mi sento comunque un signore tornando in sella, e visti i tempi magrissimi posso dire che lo sono davvero.
Tocco il bivio della Colonna di Montarrenti di epoca granducale e prendo a destra per salire il vertiginoso valico di…


Dal valico faccio presto a riconquistare il Pian di Feccia, che rapidamente mi porta alla prossima sosta.

Monticiano






Monticiano è il classico borgo toscano, un’immagine pubblicitaria sul viver bene, un luogo di quelli dove si può rimanare estasiati girando in un vicolo e immergendosi in un buon odore di pentola sul fuoco, dove per non perdere le chiavi di casa si lasciano semplicemente nella toppa del portoncino.
So che tutto il bello che immagino non corrisponde sempre alla realtà, ma ci spero almeno un po’.
Per quei vicoli faccio incontri diversi. Due uomini a cavallo (che bel rumore!), 3 bambini intenti a giocare, che appena mi vedono si zittiscono, manco fossi un extraterrestre (o si?).
Alla domanda se avessero mai visto un motociclista, mi rispondono “Certo signore” se non dopo che mi ero allontanato di 100 metri. Che buffi!
Mi godo un caffè e sono di nuovo in sella.
Di strada da fare ne ho ancora un bel po’, ma sono soddisfatto di tutte queste soste e di tutto il bello che mi si para davanti, come ad esempio le curve che da Monticiano mi porteranno a Roccastrada, un mix di destra/sinistra immersi in una frescheggiante vegetazione.


Passata Roccastrada (altro paese che prima o poi visiterò!) devio a destra, in direzione Castiglione.
I cartelli a bordo strada fanno godere il mototurista enogastrosamente corruttibile.


Montemassi

La moto scorre che è un piacere e non ci metto molto ad avvicinarmi alla meta di giornata. Prima però devo togliermi un altro prurito: Vetulonia, visita che rimando da ormai troooooppo tempo.
Oh grulloooo…ma icchè tu continui a rimandare?? Tra un po’ t’avrai tutti i hapelli bianchiiiii….movitiiiiiiii”. A volte fare due chiacchere con se stessi serve eccome!!
Salgo sul colle cercando di sbrigarmi. Non vorrei dover mangiare un paninaccio al posto dello spaghetto alle vongole. E’ praticamente ora di pranzo e mi devo sbrigare. Accidenti ai pruriti!!

Vetulonia - Chiesa dei santi Simone e Giuda

Scorcio multicolor

Lina in attesa dello spaghetto

Faccio un piccolissimo tour nel microscopico borgo. Da lassù si godrebbe di un bel panorama, ma complice la sempregrigia foschia rimando il gaudioso rimirar ad una prossima visita.
Riparto piano, ma pianoooooo. Per tornare alla strada principale infatti becco un pulmann che di fatto prende tutta la carreggiata e in qualche curva pure la boscaglia.
La manetta si adegua e lo seguo incuriosito nel vederlo scendere quel budello di strada!
Finalmente eccomi a Castiglione, con la foschia che non molla.


Parcheggio e infilo subito in un ristorante sulla spiaggia già “testato” un paio di anni prima. Spaghetto alle vongole servito, me lo magno a menadito!
Soddisfatto dal pasto leggero faccio due passi a ridosso del faro. La giornata, finalmente, è bella sgombra di foschia e fa pure un bel caldo, per la gioia dei (pochi ma fortunati) bagnanti.


L’avevo detto. Lo spaghetto non sarebbe stato che il pretesto per partire e visto il pretesto lo sto già digerendo riparto, direzione Tirli, paesino dominante dalle pendici di Poggio Ballone. La strada e i dintorni fanno sembrare Tirli come un isola in mezzo al mare, una dimensione lontana, un universo con le sue regole o, forse, senza regole!


Viaggio sprovvisto di pallettoni, giuro, ma riesco ugualmente a fare strage!



La discesa verso Grosseto coincide con il giro di boa di questa cavalcata odierna. Il rientro è una manna, per la guida si, ma soprattutto per gli occhi e per la sensazione di benessere che le colline toscane sanno regalare smodatamente!




Scelgo di rientrare verso l’interno toccando il senese, passando prima da Cinigiano, e risalendo verso il capoluogo del Brunello facendo una breve sosta a Sant’Angelo in Colle.
La foschia vince ancora, ma il panorama così “sospeso” ha un suo perché!


Curva dopo curva raggiungo Montalcino, che da belvedere quale è…è sempre un bel vedere.

 

Mi godo ancora scorci su scorci e anche se da Buonconvento faccio la ormai straconosciuta Cassia mi godo (eccome) il godibile di quest’ultimo scorcio di giornata.



Scarperia, garage, buonanotte Lina e grazie mille per questi 500 km. di sanissima goduria. Gli occhi ringraziano meno, zeppi come sono di immagini chiedono un periodo di ferie!
Gli accontenterò con un bel giro in moto!!