Si parte sempre dal Mugello, più precisamente da Scarperia (Fi), in cerca di qualcosa. Cosa c'è di meglio di randagiare vicino o lontano da casa, per vedere posti, incrociare odori, sapori, umori, per sentire quella sensazione di scoperta ad ogni passo che fai? Per me nient'altro!
La curiosità è la miglior benzina al mondo, per cui....ecco il perchè di questo blog, un posto dove racchiudere tutti i miei passi, in moto ma non solo. Se vi va di dare una sbirciata siete i benvenuti, altrimenti....ci vediamo a zonzo da qualche parte ;-)

Dove andare a curiosare

domenica 27 maggio 2018

Sul versante sinistro della valle del Reno

Sarà che in un bel we di sole (e dopo aver speso un jolly all'IKEA di sabato mattina) non abbia la possibilità di andare a curiosare qualcosa da qualche parte?
Cerrrrrrto che si! Anche domenica non ho poi molto tempo e alle 15,30 al massimo devo essere di ritorno, per cui due imperativi: partire presto e non andare a millemila km.
Sfruttando il benedetto Google Map trovo alcuni spunti interessanti, benzina per la moto e per la mente.
Ore 7:30, mi godo la campagna intorno a Galliano...

...per poi deviare verso Barberino per un pieno, e risalire col serbatoio satollo le splendide curve ben asfaltate che mi cullano fino a Montecarelli. Da lì su verso il passo della Futa e giù verso Pian del Voglio, gustandomi al piccolo trotto gli splendidi panorami sulla vallata. Sosta panino d'altri tempi all'alimentari di Montefredente, dove l'odore di misto alimentari/casalinghi mi rimanda a quando ero piccolo e di minuscoli empori così ce n'era a sfare. Caffè e via, verso Rioveggio. Scollino il crinale attraversando il Parco Storico di Monte Sole, zona teatro di stragi naziste e patrimonio della memoria, quella che però alloggia nei cervelli sensati.
Riconquisto la SS64 che abbandono a Vergato, per puntare il primo stuzzichino di giornata, le Cascate/Grotte di Labante., una formazione calcarea che viene costantemente e lentamente alimentata e plasmata dall'acqua che forma la cascata stessa. I colori sono stupendi, vivissimi e insieme alla trasparenza del laghetto formano un mix veramente bello.
La grotta è una delle più grandi d'Italia formatasi nel travertino, peccato non averla potuta visitare. Sarà per la prossima, sicuro!




Riparto piuttosto soddisfatto, continuando con il mio lento incedere mi dirigo verso Castel d'Aiano.

On the road, tra bei colori e belle curve


Viaggio per un po' lungo la strada del passo Brasa, bella curvosa, panoramica, con asfalto praticamente perfetto. Davvero una gran goduria per chi viaggia in moto!
Tocco Pietracolora, dove c'è un altro spunto d'interesse, una torre panoramica costruita verso la fine degli anni '80 del secolo scorso. Peccato solo per la tanta foschia. Il panorama è molto suggestivo.



Ricalo giù verso il letto del Reno, ma di nuovo devio per un'altra piccola perla immersa nell'appennino, Rocca Pitigliana, quello che resta di un castello costruito su uno sperone di roccia, dove fa bella mostra di se uno degli ricavati nella roccia stessa. Un luogo minuscolo per quanto suggestivo!




Di nuovo in sella, sfruttando ben pochi cavalli del motore. Ma chi me lo fa fare di girare troppo la manopola del gas? Ci sono troppi scorci che meritano di essere visti da dietro la visiera e non posso non considerarli. Mi sembrerebbe troppo poco educato...

Nei pressi di Abetaia: monumento ai caduti brasiliani di Monte Castello

Punto Gaggio Montano, che sfioro soltanto per ricalare a Silla per poi entrare solo per poco a Porretta, cha abbandono per risalire ancora il versante occidentale e godere dell'ultimo spunto di giornata, il Castello Manservisi che prende il nome dal proprietario di una delle più importanti sartorie di Bologna di fine '800, che restaurò il complesso nelle forme che possiamo vedere oggi per farlo diventare una colonia estiva per bambini poveri figli di gente onesta, così come scritto nel testamento. Anche in questo caso rimando la visita dell'interno ad una prossima uscita. Oggi ho giusto il tempo di mangiare la schiacciata ripiena presa giusto qualche ora prima.




Panorami nei dintorni del castello

Per rientrare vorrei toccare il lago di Suviana, ma per via di alcuni divieti stradali a causa di una gara di triathlon mi tocca allungare il giro. Non che mi sia dispiaciuto eeeeeeehhh intendiamoci, anzi!

Il lago di Suviana visto da....Suviana

Rientro all'ora che mi ero prefissato, molto molto molto soddisfatto, dopo 260 km fatti al piccolo trotto.
I posti attraversati sono davvero molto goduriosi facendoli in moto, molto panoramici, con traffico quasi inesistente, con spunti che vale la pena visitare, magari facendo anche una sosta culinaria, che da quelle parti deve essere al top! Sarà per la prossima?

sabato 19 maggio 2018

Comacchio & Idrovora Ca' Vendramin

Già ci pensa la vita ad incastrarti, se poi si aggiunge anche un meteo poco amichevole, beh...c'è poco da sperare. Ultimamente infatti la moto se n'è stata bella tranquilla in garage, al contrario del suo cavaliere solo un paio di piani più su, piuttosto agitato.
Ma ogni cosa ha una fine (o almeno una pausa) e allora ecco, il momento giusto è arrivato, e una boccata d'aria su due ruote ce la possiamo concedere, con una giornata che ha fatto di tutto per festeggiarci.
Insieme ad amici (Scintillone&Camilla) di scorribande CU-CU (CUrvo-CUlinarie), eccoci andare verso nord.
Un po' di storia e archeologia industriale saranno il nostro pane quotidiano.
Ci godiamo l'andata al piccolo trotto, raggiungendo Imola via passo del Giogo. Giornata azzurrissima, dintorni verdissimi, aria freschetta, traffico praticamente inesistente. E' tutto anche troppo perfetto. Che è? Abbiamo vinto quacchecosa??
Passato Imola e dopo km di rettilinei tocchiamo Lavezzola, dove ci concediamo una pausa caffè/pipì/pastina/biscottino.
Di lì a breve siamo ad Anita, con le moto che viaggiano sempre su strade rettilinee, lingue d'asfalto che si srotolano in campi pianeggianti e apparentemente sterminati, che attraversano piccolo paesini che sembrano spersi in scenari americani. Poi, all'improvviso, ci si ritrova circondati dalle acque, in un ambiente che di colpo cambia, anche se sempre e irrimediabilmente piatto e sconfinato. L'acqua, se possibile, regala ancor più immensità con la sua piattezza e la totale assenza di qualsiasi corpo solido. Solo increspature leggere, che rimandano a benefiche vibrazioni sciamaniche.
Dopo il benessere psichico torniamo di colpo al malessere fisico.
Poco prima di raggiungere la nostra prima meta odierna, becchiamo un avvallamento bastardo, in un tratto dove l'asfalto più che essere srotolato è a riccioli!
Fortunatamente Comacchio ci accoglie con tutte le sue particolarità, che ci godiamo facendo due passi per vicoli e ponti in questa microscopica Venezia.

Via Fogli e gli altri 3 del CU-CU

Via Fogli e la Torre Civica

Ponte degli Sbirri

Ospedale Vecchio degli Infermi

Verso i Tre Ponti


Vista dai Tre Ponti verso il centro città

Antica Pescheria

Il particolare campanile del Duomo

La visita procede con fare mooooolto bighellone e cosa c'è di meglio di uno Spritz per gozzovillare  in pieno relax all'ombra dell'antica loggia del grano? 3 Spritz e un Crodino!
Gozzovillati e relaxati a modino, torniamo alle nostre cavalcature per addentare il nostro pranzo.
Il sole brucia con decisione e ho paura che il prosciutto sia passato da crudo a cotto...
Mangiamo tra una chiacchera e l'altra. Quando si mangia, chissà poi per quale motivo, si va finire spesso a parlare del prodotto finale della digestione, e anche oggi non c'è verso di fare diversamente.
Cioè, noi avremmo preferito non parlarne, ma il pennuto appollaiato proprio sopra le nostre teste la pensava diversamente, scagazzandoci addosso a più riprese. Forse pure lui era gozzovillato e relaxato a modino...
Ci convinciamo che tutto sommato possiamo ripartire, puntando sempre verso nord.
L'Idrovora di Ca' Vendramin  ci da il benvenuto. Era un bel po' che avrei voluto portare un altro appassionato di "industriale" come me a vedere un museo su un pezzo di storia della nostra piccola Italia, quella "fondata sul lavoro".

La sala macchine

La bilancia dice che sono in perfetto peso forma!


Il gruppetto CU-CU



La ciminiera ai tempi del vapore

Le belle giornate si misurano anche in "colpi di culo", come quello capitato mentre stavamo uscendo dalla sala macchine, goduta in religioso silenzio. Come siamo sulla soglia ecco un gruppo attempato e col passo lento e inesorabile, gruppo del tipo, pulmann, magnazza selvaggia, visita a qualsiasi cosa da usare come pretesto per fare due passi facilitanti la risalita dei gas digestivi.
Schivata la bolgia gastrica, oziamo un po' in un annesso laterale, per poi tornare verso le cavalcature e inziare le manovre di rientro.
Ci rendiamo conto di passeggiare su pratini di morte. Troviamo svariati resti di gamberi rubati all'acqua da chissà quanti uccelli acquatici che ci sono in zona. Fa effetto vedere tutti quei cadaveri spolpati dove resta integra solo la parte anteriore, chele comprese. Una vera carneficina.
Il dubbio sorge spontaneo: la mattanza mica sarà opera del gruppo famelico che abbiamo schivato?!?!
Il rientro non sarà niente di speciale. Km e km di rettilinei, qualche rotatoria, dintorni monotoni, un guazzabuglio di incroci per passare Ferrara ed entrare in autostrada, l'autostrada, che già di per se è il miglior deterrente per chi ha voglia di viaggiare, un pezzo di addio al nubilato, festeggiato tristemente in autogrill!!!
Il giro CU-CU di oggi è stato squilibrato, date la poche CUrve. Per bilanciarlo non ci resta che lasciarsi andare ad una bel momento CUlinario sulla via del ritorno.
Usciamo dall'autostrada che sono già le 19 passate e Scintillone inizia a guidare di pancia.
Nel senso che arricciola il gas e da tutto se stesso per un obbiettivo: Vicchio, dove abbiamo fissato una cena per terminare in bellezza la giornata!
A proposito....giuro che siamo andati in moto, anche se in foto non se ne vede manco mezza!