Arriviamo su al venerdì sera tardi, a causa della perdita chissà dove del tappo della vaschetta del refrigerante, perdendo così tempo a fare un tappo di fortuna, sacchetto di nylon tenuto con elastico, molto molto racinghe!!
Via via che ci avviciniamo a Cavalese inizia a fare un bel freschetto.
Arriviamo un po' stanchi ma...goduria.
Il we lo passiamo tra nipote, genitori e nonni, intenti in camminatelle leggere e più che altro...magnazzoneeee!!
Dentro di te senti la vocina che dice:"Vai in montagna, cammina, suda come una bestia, ansima fino a vedere blù, conquista le vette per l'immenso piacere della psiche, ma più che altro....dimagrisci". Si...come no!!
Piatto ricco mi ci ficcoooo
Atzuovote de panz!
Albero secolare
Bi-trekking con Ginevra
Panoramiche dal Lavazè sul Latemar & C.
Corno nero
Destinazione i passi Pennes, Giovo e Rombo.
L'avvicinamento al Pennes avviene passando da Bolzano (resto dell'idea che questa città e i dintorni in generale hanno una segnaletica perfetta!) e puntando la val Sarentina che poi si trasforma in val di Pennes (ma guarda un po').
La strada non è curvosissima, però i posti attraversati sono verdissimissimi e fa un certo non so che vedere molte persone impegnate con rastrello in legno e falcione a tagliare e raccogliere l'erba come usava una volta.
Proprio sotto al Pennes entriamo in contatto con una famiglia krukka, BMW maxi per lui e figlio, Scarver per lei e figlia.
Bella famigliola davvero che ci sorride ogni volta che ci incrociamo.
Tra l'altro lei, indicando la nostra calvalcatura con sommo gusto, ci fa "Che moto è? Fazer uno zero zero zero?"
Il fatto d'avere una moto che piace ai krukki ci fa gozzovillare a bestia!
Sotto al Pennes
Sul passo
La salita al passo è decisamente più "ganza" del Pennes, ma non ho comunque voglia di esagerare. Siamo troppo curiosi di guardarci intorno.
Arriviamo al valico e...sembra un corridoio...
Nel senso che tra il primo parcheggino e il secondo si passa in un canale, essendo stata ricavata la strada di passaggio scavando il crinale.
Panorama dal passo in direzione Vipiteno
Sembrano ruote da caterpillar e prenderne una fetta equivale e schiantare sul posto!
Dobbiamo essere sul lato "esagerato" del valico perchè fuori dal bar ci sono 3 mostri meccanici o...caterpillar!
I mostri...
...e la porzione di "dolce"
E ora Rombaaaaa!!!
Di certo è il passo più passo della giornata, sia come strada sia come bellezza dei posti.
Per arrivarci, scendendo dal M.Giovo e prendendo a destra a S.Leonardo di Passiria, ci si inoltra nella Val Passiria. La strada è stretta in diversi punti e ricorda la sua origine militare, specialmente i rampini fatti senza tanti fronzoli.
La salita al Rombo da S.Leonardo
Per questo scopo ci fermiamo a un chiosco losco. Infatti facciamo una spesina di sarcicce di vario tipo e di vario genere, tutte doverosamente affumicate.
Chiosco affumicato
Quel gran pezzo della Lina sul Rombo
Il passo
Panorama sul versante italiano...con canocchiale
Panorama sul versante austriaco
Sosta dolcetto e via alle manovre di rientro verso S.Leonardo.
Cartolina on the road
Verso Bolzano credo di avere un braciere sotto le chiappe. Mi sento un sarciccione cotto...
Appena entrati nella val d'Ega la frescura ci fa riprendere conoscienza e una distesa di legname sul alto strada ci fa pensare a quella barzelletta del "Sarà un inverno freddo o freddo freddo freddo?"
Stupendo il luogo e il clima!!!
Il passo Oclini è più alto del Lavazè, diventando quindi un punto privilegiato per godere dei monti circostanti.
La valle che scende a Varena dal Lavazè è stata oggetto di un impressionante decimazione di migliaia di alberi , a causa di vento fortissimo che ha letteralmente sradicato le radici dal terreno (per info).
Passare da lì fa un certo effetto, ma il classico amore che i trentini hanno per il proprio territorio fa vedere che la ferita si sta già rimarginando.
Dopo due giorni ritorno a Scarperia.
Prima "ondata" di ferie andate. Siamo in attesa del resto, ma chi ben comincia...
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