Si parte sempre dal Mugello, più precisamente da Scarperia (Fi), in cerca di qualcosa. Cosa c'è di meglio di randagiare vicino o lontano da casa, per vedere posti, incrociare odori, sapori, umori, per sentire quella sensazione di scoperta ad ogni passo che fai? Per me nient'altro!
La curiosità è la miglior benzina al mondo, per cui....ecco il perchè di questo blog, un posto dove racchiudere tutti i miei passi, in moto ma non solo. Se vi va di dare una sbirciata siete i benvenuti, altrimenti....ci vediamo a zonzo da qualche parte ;-)

Dove andare a curiosare

sabato 22 luglio 2006

Monte Beni

La mattina di sabato scorso io e Veronica sentiamo la voglia, oltre alla necessità, di muovere le chiappe dopo tanta "sella". Di certo non vogliamo camminare per ore e ore visto il nostro scarso allenamento. Stavolta sul letto si aprono le cartine del CAI al posto delle tante cartine sgualcite che abbiamo in casa e dove spesso trovo spunto per idee di tragitti mototuristici. Dopo un po' di ricerche e voli pindarici vedo un tragittino vicino casa. E' perfetto.Aggiudicato. Si tratta di arrivare a Covigliaio, micropaesino che si trova sulla strada che dalla Futa porta alla Raticosa e quindi proprio vicino a noi. La meta è il Monte Beni con i suoi "quasi" 1300 mt. Niente di particolare, solo una meta come un'altra per darsi un punto di arrivo, sperando di....arrivarci !! Il sentiero è il 735, anche se sulle carte a nostra disposizione è richiamato solo come 35 e si imbocca lasciando la strada principale sulla sx direzione Raticosa (dove è posto un cartello CAI,tempo di salita 1h), poco dopo il piccolo parcheggio con annesso bar-giornalaio-alimentari riconoscibilissimo e in pratica....l'unico del posto. Usciti dalla strada asfaltata inizia una strada sterrata, che come poi abbiamo visto, porta a delle postazioni di comunicazione della SNAM. La strada sale regolare, mentre il nostro respiro di regolare ha proprio poco (maledetto il burro francese!!) e complice qualche cartello sentieristico che non ci aspettiamo, facciamo un po' su e giù per un tratto, sudando e ansimando più del dovuto.

Liberi al pascolo

In salita da Covigliaio

Continuando sulla strada sterrata arriviamo alla postazione di comunicazione che dicevo prima e da lì, finalmente, parte il vero e proprio sentiero per arrivare sul culmine del m. Beni, indicato dal secondo e ultimo cartello sentieristico in legno.
Facciamo il primo tratto piacevolamente immersi nella vegetazione, uscendo dalla quale si può ammirare un bel panorama. In un paio di punti troviamo panche di legno sulle quali riposarsi (il polmone ringrazia) e godersi la vista.
I dintorni meritano davvero e la temperatura è perfetta, pur camminando sotto al sole.
Arrivando sulla vetta la vista a 360° è superlativa e l'occhio spazia lungo tutta la dorsale appenninica mugellana, con la vallata di Firenzuola davanti e con la possibilità di vedere in un colpo solo Futa e Raticosa e tratti di strada sulla quale si possono ammirare dall'alto minuscole moto alle prese con divertenti traiettorie.

Dalla cima del Monte Beni: in lontananza la Raticosa

Il superbo panorama che unisce i valichi di Futa e Raticosa

Peccato solo per la foschia classica per questo periodo che attutisce, anche se per poco, la sensazione di infinito. Di certo sarà un punto sul quale vorrò tornare volentierissimo durante una di quelle fredde e limpide giornate invernali. Chissà che lo sguardo non possa arrivare all'Adriatico.


Nessun commento:

Posta un commento