Si parte sempre dal Mugello, più precisamente da Scarperia (Fi), in cerca di qualcosa. Cosa c'è di meglio di randagiare vicino o lontano da casa, per vedere posti, incrociare odori, sapori, umori, per sentire quella sensazione di scoperta ad ogni passo che fai? Per me nient'altro!
La curiosità è la miglior benzina al mondo, per cui....ecco il perchè di questo blog, un posto dove racchiudere tutti i miei passi, in moto ma non solo. Se vi va di dare una sbirciata siete i benvenuti, altrimenti....ci vediamo a zonzo da qualche parte ;-)

Dove andare a curiosare

martedì 1 luglio 1997

In Appennino con il Leo125, il mio primo vero tour su due ruote

Non era molto che avevo "tra le mani" 'sta belva e stravoglioso di macinare km.,ho velocemente buttato giù un percorsino dove avrei potuto sbizzarrirmi tra curve invitanti e "storiche" e paesaggi strappa foto e nei dintorni di Firenze di asfalto e natura ce ne sono abbondantemente per tutti i gusti. Punto sull'appennino tosco-romagnolo, bellissimo e buonissimo (la pausa pranzo è d'obbligo da queste parti....) e la sosta alla Locanda della Colla (tel.055/8405013) si è infatti rivelata un toccasana per il corpo e la mente.

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Convinto della strada, parto da Firenze un sabato mattina d'estate. Per raggiungere l'inizio più invitante della scarpinata scooteristica mi spiccio ad arrivare a Pontassieve, per entrare nella Val di Sieve ed arrivare così a Dicomano. E' da qui che inizia la "vera" strada, una strada divertente sia per il piegatore più incallito (e certamente non la scopro io) che per il turista pennellatore e a volte sornione,come sono io !!!!!
Fino a San Godenzo, si susseguono curve + o - morbide a rettilinei + o - brevi, insomma un mix.
Dal piccolo paesino in poi invece la musica cambia. La strada inizia a salire verso il mitico Passo del Muraglione con un susseguirsi di curve e controcurve decisamente impegnative alcune delle quali strettine. Decisamente non sono un manico, ma immagino che guidare una bestiaccia da oltre 100 HP su queste curve e con la saponetta che a ogni cambio di direzione accarezza l'asfalto, sia maledettamente impegnativo, ma, sapendolo fare, anche elettrizzante.
Tornando al mio piccolo scooter, posso dirvi che se le cavata egregiamente. E' stato divertente, anche se un po' arrancante.
E infatti arrivando al passo, ho spento le "micce" per far riposare il mio ottavo di litro e anche per godere del panorama che si può vedere da lassù. La vista, in caso di tempo buono, è gratificante e uno degli aspetti più alettanti è, che oltre a vedere il mondo da un punto di vista diverso dal solito, si può veder arrivare centauri più o meno impegnati in pieghe degne di nota e udire l'ululare dei loro motori, come se si fosse comodamente posizionati in tribuna.
Insomma questo è uno dei passi mito per un motociclista, qualunque sia la propensione alle pieghe, un posto dove incontrare un mondo a parte (specialmente la domenica) e dove poter scambiare due chiacchere tra appassionati.
Lasciato il Muraglione, proseguo la mia strada in direzione S.Benedetto in Alpe, per poi girare a sinistra in direzione di Marradi.
La strada che incontrerete non è una di quelle da ricciolo alle gomme, bensì da affrontare con rilassatissima andatura per lo spettacolo che vi si presenterà davanti. Questa è la zona delle Cascate dell'Acqua Cheta ed in certi punti la strada sembra essere più trentina che toscana...

Panorami nei pressi di San Benedetto in Alpe


Salendo verso il Passo Peschiera

Arrivato a Marradi ho svoltato a sinistra per tornare verso il Passo della Colla. E qui l'asfalto diventa nuovamente invitante (sempre per chi vuol cimentarsi in lotte contro le leggi fisiche.....) e con il mio scalpitante monocilindrico arrivo al passo dove sosto per la meritata sgranata.
Mi ripeto dicendo che a chi piace la buona tavola e girasse da quelle parti, farebbe bene a farci un salto!!!!!!
Ripartendo a panza piena prendo a destra per Palazzuolo sul Senio. Per arrivarci si percorre una strada veramente "di montagna", fatta di curve strette e tornanti, ma ciò che si può vedere (in caso di tempo buono) è a dir poco splendido.

Passo Sambuca, sulla strada per...

Palazzuolo sul Senio

Dopo non so neppure io quanti km. (avevo scritto tutto su un foglietto che chissà dove sarà finito......), mi dirigo verso la valle del Santerno, un fiume che d'estate ghiaccia i bollori a molti.
Per arrivarci "invito" il mio Leo a fare un altro passo (di cui non ricordo il nome) e tanto per cambiare, prima e dopo lo scollino, tutti coloro che amano i panorama con la P maiuscola rimarranno soddisfatti. Garantito. Toccando il Santerno, al bivio di Coniale, una segnalazione d'obbligo va fatta per l'Osteria "La Faina". Per chi ama (come me,se non fosse chiaro....) il turismo tipo: ore di sgroppata, avvistamento di luogo ristorativo tipico e stuzzicante,immediato rallentamento e sicuro azionamento della stampella laterale, fermatevi lì (tel. 055/816013).
Ma lasciamo da parte lo stomaco......:))))
La strada adesso è piuttosto ben percorribile, non troppo impegnativa (a parte qualche tratto) e arrivare a Castel del Rio è un attimo. A proposito; questa è la direttrice che unisce Imola e Firenze e mi pare inutile dire che anche su questa strada, il fine settimana, sembra di essere ad un mega raduno di centauri.
Passato Castel del Rio, punto decisamente ad arrivare al Passo della Raticosa, altro passo sicuramente allettante per un motodeviato. Qui tutto gioca a favore. Da ogni angolo si arrivi al passo,curve e rettilinei non mancano. Breve pausa e via riparto per il Passo della Futa (qui proprio le parole non servono....) e "velocemente" (iniziavo a sentire la "romba"....) torno a Firenze passando per il Lago di Bilancino.
In tutto, i km. percorsi sono stati circa 250 e la mia belva non si è comportata affatto male.
Come primo vero motogiro (o scootergiro...) sono rimasto decisamente soddisfatto.
E la voglia di replicare non manca!!!!