Si parte sempre dal Mugello, più precisamente da Scarperia (Fi), in cerca di qualcosa. Cosa c'è di meglio di randagiare vicino o lontano da casa, per vedere posti, incrociare odori, sapori, umori, per sentire quella sensazione di scoperta ad ogni passo che fai? Per me nient'altro!
La curiosità è la miglior benzina al mondo, per cui....ecco il perchè di questo blog, un posto dove racchiudere tutti i miei passi, in moto ma non solo. Se vi va di dare una sbirciata siete i benvenuti, altrimenti....ci vediamo a zonzo da qualche parte ;-)

Dove andare a curiosare

sabato 13 marzo 2010

Colline pisane in due rate

1a rata in solitaria
Non è la prima volta che ci passo zonzerellando con sguardo beota e mi piacciono così tanto che nell’ultimo periodo ci sono stato un paio di volte nel giro di poco tempo.
Settimane fa in solitaria, sempre accompagnato dal pensiero “Qui ‘gna che ci torni con Veronica, di certo gli piacerebbe”, conscio però che i buoni propositi, spesso, vanno a farsi benedire come l’ova in questa stagione!!
Beh....stavolta mi son dato da fare per cercare di andar contro al detto “ogni lasciata è persa”!!
Tiè e martedì dopo Pasqua ci sono tornato in compagnia di Loppy e la sua pilota e, per un breve momento, anche della nostra amica Agnese&zavorroLuigi.
E che cazz!!!
L’ultimo periodo è stato mentalmente faticoso per casini di vario genere che non molleranno la morsa tanto facilmente e una giornata per tirare il fiato ci voleva eccome. Entrambi i giri sono stati decisamente soleggiati, ma in quello di martedì scorso abbiamo avuto la fortuna di beccare un meteo perfetto che tifava (anche) per noi e un sole che finalmente è riuscito a scaldarci “dentro”.
Per fare un sunto dei due giri posso dire che l’altra volta, desideroso di trovare cose nuove come linfa vitale, mi sono perso, anzi,...ho fatto finta di perdermi sul Montalbano, in visita a paesini antichi e ricchi di fascino. Nel secondo invece....ci siamo persi tutti!!
Il Montalbano, come anche i Colli Pisani, sono i mondi paralleli vicini vicini al nostro ma dove il tempo scorre, almeno in apparenza, molto più lentamente, anche se, pensandoci bene, non è questione di tempo, semmai di calma, di sensazioni, di colori e odori. Ci si sente improvvisamente bene, come se il nostro organismo si trovasse a suo agio solo in quei contesti. La cosa buffa è che pare la cosa più stupida e ovvia del mondo, eppure la nostra vita la passiamo lì dove il nostro io prima o poi ha un rigetto totale.
Siamo proprio dei coglioni!!!
Va beh...abbandoniamo la sterile filosofia per venire al sodo (l’ovo benedetto prima o poi va mangiato!).
La prima parte in solitaria me la godo il 13 Marzo. C’è ancora la neve in giro nel Mugello e la nebbia mattutina fa presagire una stupenda giornata da passare a zonzo in moto.
Scarperia ha un aspetto sospeso…


…fa ancora freddino ma l’aria tersa riscalda già l’animo randagio…


…anche se i raggi solari sono ancora troppo tiepidi per togliere il tanto umidiccio invernale!!


Da Scarperia punto Pistoia, che raggiungo via Croci di Calenzano e poi un tratto di A11.
Una volta uscito dall’autostrada accenno a salire il valico del San Baronto, ma devio subito a destra iniziando a perdermi per le stradine del Montalbano.
Sto benissimo, anche se scrutando verso i fondovalle l’occhio si scontra con molta foschia.
Va beh…faccio alla svelta ad adeguarmi guardando in alto!
Percorrendo con sommo gaudio un tratto della Strada dell’olio e del vino del Montalbano


…arrivo finalmente alla prima meta della giornata, Larciano, il paese dei rutti, visto che questo borgo ospita un’insolita gara…canora !!
Meno male che, almeno per ora, tali vibrazioni non siano riuscite a buttar giù la piccola ma bella rocca!!



Ripartendo da Larciano faccio poca strada per arrivare a Montevettolini.
Altro piccolo mondo parallelo, dove solo a posteriori ho scoperto avere casa un amico ex motociclista, compagno di svariate scorribande nell’epoca “racing”. Peccato. Beh..almeno adesso so dove sta.



Randagio randagio riparto e arrivo a Monsummano alto, da dove scruto sonnacchioso la Valdinievole sotto di me.


Mi ero sempre chiesto cosa fosse quella torre lassù mentre percorrevo l’autostrada vicino a Montecatini. Oggi mi sono tolto la curiosità. Alè!
A parte due case un po’ decrepite, una chiesa...


...un ristorante e un relais per i ricconi non c’è altro che ruderi delle vecchie mura. Poche cose che però fanno anche di questo posto un mondo parallelo, talmente rilassante che pure cani e gatti vanno d’accordo. Si insomma...se la dormono di santa ragione!!


Il sole finalmente può chiamarsi sole, proprio quello che ci vuole per il micro banchetto, visto che per fare i pochi km. sul Montalbano c’ho messo un’eternità e la buzza reclama il pasto.
Mi sfamo sotto la torre di ingresso al vecchio agglomerato, dalla strana forma assomigliante alla chiglia di una nave.



E ora? I’ caffè ‘n do’ vo a pigliallo?
Ridendo (ma ‘n do’??) e scherzando (ma con chi?) mi ritrovo di nuovo in autostrada.
Solo un breve tratto per spicciarmi ad arrivare ai piedi del Monte Serra.


Mi ero stampato una carta dove si vedeva una strada salire su alla vetta, diversa da quella che attacca la salita da Buti, già fatta tempo addietro.
Passato il paesino di Ruota la strada diventa una infida distesa di fanghiglia.
Mmmmmhhhhh.....tu mi garbi poho. Via giù....dietro-front.
Tornando indietro mi accorgo dell’esistenza di un microbarrettino posto in una micro piazzettina.
Vai. Mi piglio un bel microcaffettino!
E ora scatta il Momento, quello con la M maiuscola, quei Momenti che fanno diventare speciale una qualsiasi giornata passata randagiando in sella.
Entro nel bar, ovviamente piccino picciò, che prima di entrare credevo dimesso e triste, mentre invece trovo accogliente, invitante. Oltre alla barista ci sono altre due persone, lì solo per fare....niente e per farlo il meglio possibile. Sulle pareti alcune foto fanno bella mostra di se, immagini che hanno un “sapore” solo per chi ci è ritratto e la cerchia ristretta di amici. Mi trovo piacevolmente a mio agio in questa “bolla” di vita.
Ordino il caffè e mentre me lo bevo la barista mi chiede “Da dove vieni?”. “Scarperia...” dico io, aggiungendo come faccio spesso quando vedo una faccia un po’ disorientata, "...dove c’è il circuito del Mugello", convinto che la persona che mi ritrovo davanti capisca, mentre invece, forse, non avendo capito una beneamata mazza annuisce con vigore solo per farmi contento!
La discussione va avanti con uno dei due “rilassati” presenti nel locale che colpito dalla “lontananza da casa” narra dei suoi trascorsi in terra mugellana per la costruzione di alcuni fabbricati.
In pochi secondi siamo lì a raccontarci del più e del meno.
Sarà l’idea che da lì ci passino pochi “stranieri”, o la certezza che la strada finisce poche centinaia di metri passato il piccolo bar. Fatto sta che sento un’aria suggestiva, quasi da frontiera di un romanzo americano.
Il Momento tocca l’apice all’atto dei saluti e dei “buonviaggio”.
Esco dal bar, mi volto per dargli un’altra sbirciata e...spam....l’insegna parla da sola!!!!


Risalgo sul cav....ehmm...sulla moto e riparto per tornare sulla strada di fondovalle. Devo togliermi la voglia di salire sul Monte Serra per vedere da lassù, finalmente, l’azzurro del mare.
Al primo tentativo fatto tempo fa non ci fu il verso, stavolta invece...uguale!!
Mavaff.... !!!
Va beh, meglio così che a lavorare!
Altra strada tipica…


Arrivato sul monte mi incuriosiscono alcuni lavori di scultura dal sapore primitivo...



...che dopo una rapida ricerca a casa scopro essere di un’artista della zona.
Torno giù verso Buti, con lo stesso lento incedere. Proprio sopra il paesino c’è una zona rocciosa dove è stata organizzata una palestra di roccia e mi fa un certo effetto notare delle persone appollaiate lassù.
Sono di nuovo nel fondovalle, dove pare esserci spesso vento.
O chissà come mai ho pensato ciò…..boh….mah…o che lo so???


Punto deciso Lari.
Percorrendo la Fi-Pi-Li sono sempre stato attratto dal cartello turistico indicante il paesino, e finalmente è arrivato il momento di andare a vedere cosa c’è di bello.


Incontro un indigeno…


…e salgo verso la rocca, davvero bella e maestosa.





Rimando la visita al castello a quando sarò in compagnia di Veronica, e visto com’è andata....non ho aspettato tanto!
La prima volta che venni in queste zone ero in cerca anche di prelibatezze locali.
L’altra volta portai a casa gli Amaretti di Carmignano e il Mallegato di S.Miniato. Stavolta non posso essere da meno e torno con la pasta di Lari, prodotta in loco dalla famiglia Martelli (www.famigliamartelli.it)...


...già debitamente testata...e digerita!
Ormai è arrivato il momento di fare rientro verso casa, godendo delle belle strade sempre “tipiche”…


…e della bella luce di queste ore serali ancora per poco...“solari”…nei pressi di Montaione.



E anche per oggi….estremo godimento. Notteeeee!!


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Altro giro altra corsa.
Martedì post Pasqua è stata proprio una giornata speciale, quelle co’ fiocchi...ma senza pidocchi!!
Andature rilassate, curvette e saliscendi morbidi, motori sornioni, colori fortissimi, luce, tanta luce, temperatura perfetta. Era proprio difficile chiedere di più.
L’inizio è certamente dei migliori!! Qui siamo vicino a Galliano.


La Lina e Loppy si scaldano curveggiando sulle Croci di Calenzano, scatenando un po’ di cavalleria sull’A11, uscendo a Pistoia e puntando il Montalbano.
La salita al valico del San Baronto è davvero spettacolare, naturalmente e asfaltamente parlando. Me la ricordavo bella ma non così. Pare di essere chissà dove e arrivare chissà a quanti metri di altitudine.
Scrutare i dintorni in lontananza ci da delle belle soddisfazioni.


Curva di vì, curva di va’, scollinare i 348 metri è stata ‘na faticaccia e ci meritiamo una sosta caffè/dolcetto ne’ più ne’ meno come i tanti ciclisti (parecchi pensionati) che anche oggi affollano la strada. In effetti si può dire che siano proprio di casa, tanto è l’amore da quelle parti per questo antico mezzo di locomozione.
La sosta rifocillante ce la godiamo nel bel mezzo di una discussione tipica da bar, dove ometti non meglio impegnati sono lì che dibattono sui termini di rinnovo della patente.
Il solito casino goliardico che riempie le giornate di risate e sfottò.
Di nuovo in moto. Scendiamo verso Vinci, su una strada parecchio bella e curvosa (sede anche di gare in salita), viaggiando sospesi e leggeri nell’aria di primavera.
On de rodde il nostro godimento è stoppato per forza di causa maggiore...


...ma la voglia è tanta e S.Miniato arriva presto. Da lì puntiamo Palaia.
Ci godiamo le nostre moto in questo morbido saliscendi naturale.
La zona è molto verde e molto bella, perfetta per fare del sano mototurismo senza fretta.
E’ davvero piacevole sbirciare la campagna e un briciolo di mondo. La foschia sta piano piano lasciando posto alla vista e gli occhi (e la mente) ringraziano.
Arriviamo a Palaia, dove sostiamo per fare due passi sgranchistici.
Ci troviamo nel classico “momento di mondo parallelo”, dove ti vien facile pensare le solite cose tiramisù “Qui camperan cent’anni!!....Perchè non vivo qui anch’io???....Si ma io ora mollo tuttooooooo e vaff...” ecc. ecc.
Poi torni un attimo in te e ti rendi conto di essere lì a progammare la settimana per gestire al meglio le mille seghe quotidiane arricchite da altre seghe speciali fatte apposta per noi.
E io che delle seghe avevo un ricordo ben più piacevole...
Ehm...va beh...torniamo a noi!!

Le due porte di accesso…



…una lapide decisamente antica (e noi che avevamo problemi nel cambio lira/euro!)…


Di nuovo in sella…


…ora è il turno di Lari, che raggiungiamo zigzagando tra le dolci colline. Sono luoghi dove è impressionante notare la moltitudine di piccoli agglomerati appoggiati qua e là. Sembra tutto finto per quanto realmente appagante.
Arriviamo a Lari, dove parcheggiamo comodamente e dove svaccatamente mangiamo in un giardinetto comunale.
Stiamo esageratamente bene, con il sole che fa il suo lavoro in maniera perfetta!!!
Nella fase digestiva ci avviciniamo al castello facendo sosta caffè.
La pennica è in agguato...


...e l’arrivo di Agnese e zavorroLuigi ci salvano dal tracollo!!
Che la visita (breve) abbia inizio.


La parte più suggestiva e inquietante è quella delle celle, che fino al 1934 venivano utilizzate come carcere...





...e quella dei sotterranei, che purtroppo sono visitabili solo per un brevissimo tratto.



Chissà quanta sofferenza c’è stata la dentro!!
Finita la visita ci dedichiamo al sano svacco totale e lo facciamo talmente bene che le cinque pomeridiane arrivano in un balletto.


Ripartiamo, anche se per strade diverse. Agnese e Luigi rientrano a casa diretti…


…io e Veronica ci perdiamo di nuove tra le dolci curve pisane.
Scatto una fotarella panoramica a Lari su sfondo leggermente innevato...


...e via, verso Terricciola.
Curve curve e ancora curve. La strada è goduriosissima e la luce dorata rende tutto speciale, tanto che facciamo più di una sosta per godere...di tutto!



Qui un particolare dice tutto!!


Tocchiamo Casciana T.me, Castelfalfi, Montaione.
Sarò ripetitivo, ma i posti, grazie a un’atmosfera magica sono stupendi, e percorrerli con Veronica li rende perfetti.
Sosta benza a Castelfiorentino, poi Montespertoli, rientro veloce con Fi-Pi-Li e autostrada, e di nuovo le Croci di Calenzano che ormai è già buio.
Aaaaaaaaaaahhh che goduria, cazzarola se ci voleva!!