"Prendiamocela comoda" ci diciamo prima di partire, "chi ce lo fa fare di fare le corse".
E allora eccoci sulla Firenze-Siena in versione vacanza che più vacanza non si può!
Usciamo a Colle Val d'Elsa, per poi puntare l'Abbazia di San Galgano e tramite la goduriosissima SP441 arrivare alla prima meta di giornata, Massa Marittima.
La conferma che la giornata sarà godereccia ce la da un affresco, scoperto relativamente di recente (fine anni '90) durante il restauro del Palazzo dell'Abbondanza, composto da una fonte al piano terreno e da un granaio ai piani superiori, entrambi pubblici. L'opera, probabilmente realizzata a fino 1200, presenta numerosi falli, neanche tanto nascosti. Non è ancora stata fatta piena luce intorno al significato del dipinto. Un paio di punti di vista si possono trovare al link http://www.tuttomaremma.com/fontedellabbondanza.htm.
L'urban tour continua ed è piuttosto piacevole camminare per le stradine cittadine.
Ci imbattiamo in una non meglio definita ricorrenza storica, o almeno storiche sono le vesti dei facenti parte la parata.
Camminiamo (si va beh...claudichiamo rende meglio l'idea) senza un obbiettivo particolare, in direzione di "Andiamo di là...mi garba!".
Massa M.ma è una bella cittadina e di spunti d'interesse ne offre assai.
Lasciamo Massa M.ma, tocchiamo Montebamboli percorrendo un tratto di strada poco battuto dalle masse e piuttosto panoramico e arriviamo in breve a Suvereto, altro posto la cui visita rimandiamo da troppo tempo. "Per il campeggio c'è tempo. Calma calma, intanto diamo una sbirciatina qui e poi ripartiamo. Tanto (i campeggi n.d.D.) chi li sposta?"
E fu così che, dando una rapida occhiata all'orologio e un veloce ascolto allo stomaco, decretiamo Suvereto posto tappa per l'odierno pranzo, fatto di cibarie portate da casa.
A stomaco pieno e caffè goduto ci inoltriamo nella salita che porta alla rocca. Anche questo è un luogo che merita un passaggio e, per atleti come noi, il supporto dell'ossigeno!
Passeggiando per il borgo si respira aria di mare e di pace. Un bel mix benefico!
La scarpinata arriva al termine sul culmine del poggio dove fa bella mostra di se la Rocca degli Aldobrandeschi.
Torniamo alle moto, non prima di aver spiato un particolare assembramento. Meglio non dargli tanto fastidio!!
Il cupolino (della fazerona) e il cupolone (della Goldwing) puntano il Golfo di Baratti, con sommo gaudio di Alessandro, amante a tutto tondo del mare in tutte le sue sfaccettature (leggi: "Accident' a me e quando son venuho!")
Arriviamo in zona, parcheggiamo in scioltezza (tra poco meno di un mese non sarà così facile!) e ci abbandoniamo prima ad un gelato e poi alle beltà del luogo.
Di nuovo in sella, iniziamo le manovre di rientro. Per accorciare un pò i tempi scegliamo di percorrere un tratto di scorrevole Aurelia e poi, una volta raggiunta Cecina, rientrare verso l'interno tramite la val di Cecina percorrendo la SR68 che collega le coste tirreniche a Volterra prima e Colle Val d'Elsa poi. La strada è scorrevolissima e non ci mettiamo molto a raggiungere Saline di Volterra, dove deviamo a sinistra per Pontedera.
Usciamo a Colle Val d'Elsa, per poi puntare l'Abbazia di San Galgano e tramite la goduriosissima SP441 arrivare alla prima meta di giornata, Massa Marittima.
La conferma che la giornata sarà godereccia ce la da un affresco, scoperto relativamente di recente (fine anni '90) durante il restauro del Palazzo dell'Abbondanza, composto da una fonte al piano terreno e da un granaio ai piani superiori, entrambi pubblici. L'opera, probabilmente realizzata a fino 1200, presenta numerosi falli, neanche tanto nascosti. Non è ancora stata fatta piena luce intorno al significato del dipinto. Un paio di punti di vista si possono trovare al link http://www.tuttomaremma.com/fontedellabbondanza.htm.
Massa Marittima: albero della fecondità
L'urban tour continua ed è piuttosto piacevole camminare per le stradine cittadine.
Ci imbattiamo in una non meglio definita ricorrenza storica, o almeno storiche sono le vesti dei facenti parte la parata.
Camminiamo (si va beh...claudichiamo rende meglio l'idea) senza un obbiettivo particolare, in direzione di "Andiamo di là...mi garba!".
Massa M.ma è una bella cittadina e di spunti d'interesse ne offre assai.
Arco e Torre del Candeliere
Scorcio da Porta alle Silici
Due ficcanaso!
La bellissima Piazza Duomo
Lasciamo Massa M.ma, tocchiamo Montebamboli percorrendo un tratto di strada poco battuto dalle masse e piuttosto panoramico e arriviamo in breve a Suvereto, altro posto la cui visita rimandiamo da troppo tempo. "Per il campeggio c'è tempo. Calma calma, intanto diamo una sbirciatina qui e poi ripartiamo. Tanto (i campeggi n.d.D.) chi li sposta?"
E fu così che, dando una rapida occhiata all'orologio e un veloce ascolto allo stomaco, decretiamo Suvereto posto tappa per l'odierno pranzo, fatto di cibarie portate da casa.
A stomaco pieno e caffè goduto ci inoltriamo nella salita che porta alla rocca. Anche questo è un luogo che merita un passaggio e, per atleti come noi, il supporto dell'ossigeno!
Suvereto: scorci
Passeggiando per il borgo si respira aria di mare e di pace. Un bel mix benefico!
La scarpinata arriva al termine sul culmine del poggio dove fa bella mostra di se la Rocca degli Aldobrandeschi.
Torniamo alle moto, non prima di aver spiato un particolare assembramento. Meglio non dargli tanto fastidio!!
Il cupolino (della fazerona) e il cupolone (della Goldwing) puntano il Golfo di Baratti, con sommo gaudio di Alessandro, amante a tutto tondo del mare in tutte le sue sfaccettature (leggi: "Accident' a me e quando son venuho!")
Arriviamo in zona, parcheggiamo in scioltezza (tra poco meno di un mese non sarà così facile!) e ci abbandoniamo prima ad un gelato e poi alle beltà del luogo.
Golfo di Baratti e il promontorio di Populonia
Mototuristi in posa
Voglio vivere qui!
Di nuovo in sella, iniziamo le manovre di rientro. Per accorciare un pò i tempi scegliamo di percorrere un tratto di scorrevole Aurelia e poi, una volta raggiunta Cecina, rientrare verso l'interno tramite la val di Cecina percorrendo la SR68 che collega le coste tirreniche a Volterra prima e Colle Val d'Elsa poi. La strada è scorrevolissima e non ci mettiamo molto a raggiungere Saline di Volterra, dove deviamo a sinistra per Pontedera.
Il piccolo centro di Saline deve il suo nome alla lavorazione del sale ricavato dalla presenza di molte sorgenti di acqua salata. Da qui, negli anni '70, partivano annualmente oltre un milione di quintali di sale. Le tracce di un passato glorioso presenti sotto forma di archeologia industriale non mancano.
Adesso ci dondoliamo sulla SR439, che ci regala scorci su colline e campagna da favola. La Toscana dovrebbe avere di diritto il premio Nobel per la pace interiore che regala ad ogni mototurista. Ovunque si indirizzi il cupolino della moto si trova sempre qualcosa che vale la pena vedere.
Adesso ci dondoliamo sulla SR439, che ci regala scorci su colline e campagna da favola. La Toscana dovrebbe avere di diritto il premio Nobel per la pace interiore che regala ad ogni mototurista. Ovunque si indirizzi il cupolino della moto si trova sempre qualcosa che vale la pena vedere.
Qui i dintorni sono da accarezzare come un morbido e pacioso Golden retriever.
Prima di Pontedera deviamo a destra per raggiungere Palaia, altro minuscolo borgo di origine etrusca posto su una collina tufacea e castello presente nelle cronache già dall'anno mille.
Il borgo merita una visita, anche per salire sulla cima del colle che lo sovrasta e dove anticamente c'era la rocca, di cui rimane ben poco. Quello che resta però è il bellissimo colpo d'occhio a 360° che si può godere da lassù.
Per i goderecci motoslowfoodenogastroechiiùnehapiùnemetta, Palaia è anche rinomata per il tartufo, nei cui paraggi nel 2007 ne è stato trovato uno bianco di 1,5 kg.!!! Che il tubero sia talmente importante da queste parti è testimoniato anche dagli studi fatti dall'Università di Pisa fatti per decretarne l'eccellente qualità (leggi qui).
La parte più interessante del micro-tour termina qui. Ci siamo scordati qualcosa? Eccome!!
Il campeggio?!?!?!?! Va beh....sarà per un'altra volta!!
Prima di Pontedera deviamo a destra per raggiungere Palaia, altro minuscolo borgo di origine etrusca posto su una collina tufacea e castello presente nelle cronache già dall'anno mille.
Il borgo merita una visita, anche per salire sulla cima del colle che lo sovrasta e dove anticamente c'era la rocca, di cui rimane ben poco. Quello che resta però è il bellissimo colpo d'occhio a 360° che si può godere da lassù.
Panoramica su Palaia
Palaia psichedelica. Da lassù si vede anche il Tirreno
Pieve di San Martino e sullo sfondo San Miniato
Per i goderecci motoslowfoodenogastroechiiùnehapiùnemetta, Palaia è anche rinomata per il tartufo, nei cui paraggi nel 2007 ne è stato trovato uno bianco di 1,5 kg.!!! Che il tubero sia talmente importante da queste parti è testimoniato anche dagli studi fatti dall'Università di Pisa fatti per decretarne l'eccellente qualità (leggi qui).
La parte più interessante del micro-tour termina qui. Ci siamo scordati qualcosa? Eccome!!
Il campeggio?!?!?!?! Va beh....sarà per un'altra volta!!