Si parte sempre dal Mugello, più precisamente da Scarperia (Fi), in cerca di qualcosa. Cosa c'è di meglio di randagiare vicino o lontano da casa, per vedere posti, incrociare odori, sapori, umori, per sentire quella sensazione di scoperta ad ogni passo che fai? Per me nient'altro!
La curiosità è la miglior benzina al mondo, per cui....ecco il perchè di questo blog, un posto dove racchiudere tutti i miei passi, in moto ma non solo. Se vi va di dare una sbirciata siete i benvenuti, altrimenti....ci vediamo a zonzo da qualche parte ;-)

Dove andare a curiosare

mercoledì 22 giugno 2005

Alpe della Luna e Monte Fumaiolo

Avevo una gran voglia di provarla, di sentire come l'ultima arrivata in garage, la ER-5 Kawasaki appunto, mi avrebbe potuto togliere delle soddisfazioni.
Solito sbirciamento alla carta alla ricerca di nuovi lidi e zac. Trovati. Volevo entrare un po' più nell'intimo dell'Alpe della Luna e della zona del M.Fumaiolo. Magari avrei trovato "robaccia" ma è proprio questo il bello. Quello che si trova è sempre una scoperta nuova e quindi...

Clicca per ingrandire

Inizio scaldandomi facendo il passo della Consuma...


...e tanto per non fare i giri "classici" volevo arrivare a Chiusi d. Verna, ma non passando per la solita strada che sale al passo dello Spino. No.
Sono passato da una strada che si prende dopo Bibbiena e che arriva a Chiusi d. V. passando per Chitignano "zona climatica", molto molto carina, panoramica e poco frequentata. Tocco appena C.d.Verna puntando per Caprese Michelangelo. Anche questo tratto è molto panoramico. Peccato per la foschia che di questi periodi è un classico per via della calura del fondo valle. Avrei guardato mooooolto lontano da lassù. E peccato non aver fermato le ruote proprio a Caprese. Sarà per la prossima volta. In zona arrivo a un paesino il cui nome mi ricorda che tipo di mezzo ho sotto le chiappe. Foto d'obbligo!


Arrivo ad Anghiari e punto S.Sepolcro per prendere la E45 per uscire subito dopo a S.Giustino.
Obbiettivo il Bocca Trabaria e il suo suggestivo e intestinico percorso.

Le curve del Trabaria verso sul versante di S. Giustino

La "motina" va su che è un piacere. E il piacere si impenna ancor di più quando per provare a sentire le reazioni alle "forzature" iniziano gli sfregamenti di pedane. La moto si comporta bene, risulta piuttosto stabile, morde quanto basta e pare avere una gommatura con misure maggiori rispetto a quello che monta.
Insomma è UNA moto e non solo una bella copia. Scendendo il passo le pedane sfregano ancora, ma decido di rientrare in angoli di piega più turistici. Il giro non è nato con intenti bellicosi ma, anzi, per far strada in maniera sorniona e godermi un sano motociclismo e dei posti che ancora non sapevo di incontrare.
Fino a lì tutto bello e godurioso, ma il bello doveva ancora venire. Sotto al Trabaria arrivo a Borgo Pace e da lì risalgo il passo della Spugna.
L'asfalto è pessimo da subito e dopo......peggiora fino a sparire per alcuni tratti. La velocità farebbe inalberare pure un bradipo, ma tant'è....
Arrivo al passo (una curva..) e spengo la moto. Sono maledettamente solo. Da lì chi ci sarebbe passato? Goduria!

Passo della Spugna - sullo sfondo Sasso Simone e Simoncello

Finalmente dopo alcuni tornanti fatti a chiappe strette ritrovo il bitume e con quello mi torna pure la voglia di fare fotografie al bello che sto incontrando.
Lavoro dell'uomo e natura a volte vanno a braccetto perfettamente...


La fame si fa sentire e allora mi fermo a Sestino, paesino immerso nel parco naturale del Sasso Simone. Trovo un piccolissimo giardinetto con panche e tavoli. Perfetto per pappare in pace e riposarsi un po'. Dopo aver schivato per poco una ronfata steso sulla panca mi decido a prendere una caffè e ripartire.
Tocco Petrella Massana, Miratoio, paesini dove sembra che il tempo si sia fermato. Sto immensamente bene. I posti sono meravigliosi. In qualche punto mi ricordano l'Abruzzo e la sua selvaggia bellezza.


Sasso Simone e Simoncello (nei pressi di Petrella Massana)

Petrella Massana

Una costruzione particolare...

Curva dopo curva raggiungo la statale 258 che collega Rimini al passo di Viamaggio. Anche in questo caso però non volevo fare tutta la strada fino a valicare il passo ma bensì girare prima a dx per prendere una stradina secondaria per raggiungere il passo dell'Incisa, nei pressi di S.Piero in Bagno. Avvicinandomi al Viamaggio noto dei cartelli al lato strada che non riesco a capire. O meglio. Non li capisco per intero. Perchè c'è il simbolo della moto sotto al limite di 50 km/h ??


Attento ai velox bastardi (quelli alti sul palone e non bassi nel box) arrivo al bivio. Dopo un po' di strada arrivo a Balze dove vedo l'indicazione per salire al Monte Fumaiolo. La prendo e con poche curve arrivo al valico, dove è d'obbligo lo scatto ricordo.


Ritorno sui miei passi, anche se la brezzolina mi avrebbe consigliato diversamente. Riprendo la strada per il passo dell'Incisa. La strada è molto panoramica e anche qui uno scatto ci vuole per fermare nel tempo la sensazione di benessere!


Arrivo al passo senza accorgermi di fatto del passo stesso (mah!!) . Tiro dritto per S.Piero dove mi fermo a fare benza realizzando che per per fare turismo lo "piccina" è davvero assetata poco ma poco poco. Da un rapido conto si va oltre i 25 km./lt.. Sono ancor più felice!! Riparto prendendo per il passo del Carnaio, facendolo in senso inverso rispetto al solito. E' bello accorgersi di quanto possa cambiare una strada percorrendola in senso contrario. Tutto appare diverso, nuovo. E infatti salendo verso il valico mi accorgo di una cosa fino ad allora mai vista.
Si tratta di un piccolissimo sacrario, eretto a ricordo di una uccisione di massa commessa dai nazisti contro la popolazione del luogo.
Sul posto, oltre all'opera, si trovano alcuni cartelli che spiegano i fatti. Tra le righe si stagliano alcuni versi di Gianni Rodari, semplici, netti e per questo devastanti trovandosi in un luogo come quello o pensando a tutto l'odio che c'è nel mondo anche negli stessi momenti in cui porto amabilmente a spasso la "motina". E' davvero un brusco ritorno alla realtà.

L'eccidio...

...e i versi di Rodari

Riparto pensoso, quasi non credendo che in quei posti stupendi sia stato possibile tanta ferocia. Strana bestia l'uomo!! Raggiungo Santa Sofia tra un pensiero e l'altro. Il tragitto mi avrebbe riservato altri passi da percorrere. Forche e Cento Forche per gradire, poi M.Busca e per finire Colla. Trotterellando faccio i primi due, passi corti e immersi nel verde. Sul Cento Forche la vescica mi ricorda che esiste pure lei. Faccio il bisogno affanciandomi su un vallone stupendo. Peccato che la foto non renda merito. Rimango per un po' fermo in quel posto, accaldato ma anche estasiato dalla natura.


Riparto, raggiungo Rocca S.Casciano e poi Portico di Romagna da dove si imbocca la stradella che porta al passo Monte Busca. La strada non è niente di che, ma anche qui le vedute sono magnifiche e in un paio di punti si domina la vallata che va verso il Muraglione. Il passo è segnalato da un vecchio cartello giallo turistico, roba da modernariato!


Scendo giù verso la valle del Lamone ricollegandomi alla strada che sale la Colla di Casaglia qualche km. prima di Marradi.
Salgo l'ultimo passo della giornata, felice di aver portato la "motina" a zonzo con me per 425 km.
Come prima uscita è stata una piacevolissima scoperta. Davvero. Ne seguiranno di certo!