Si parte sempre dal Mugello, più precisamente da Scarperia (Fi), in cerca di qualcosa. Cosa c'è di meglio di randagiare vicino o lontano da casa, per vedere posti, incrociare odori, sapori, umori, per sentire quella sensazione di scoperta ad ogni passo che fai? Per me nient'altro!
La curiosità è la miglior benzina al mondo, per cui....ecco il perchè di questo blog, un posto dove racchiudere tutti i miei passi, in moto ma non solo. Se vi va di dare una sbirciata siete i benvenuti, altrimenti....ci vediamo a zonzo da qualche parte ;-)

Dove andare a curiosare

domenica 18 ottobre 2015

Passo Sulparo

Ultimamente la moto non ho trottato molto e quando lo ha fatto il cupolino ha puntato verso mete vicine e già conosciute (e apprezzate). Diciamo che abbiamo preferito vincere facile una volta usciti dal garage. Ieri poco tempo, giusto giusto un pomeriggio, il meteo “in forse”, ma tanta voglia di fare anche solo qualche km. scoprendo qualcosa di nuovo.
Lo spunto me lo da il “passometro”, che ultimamente ho rimpinguato nei pressi di casa, sui passi romagnoli di contro crinale.
Il passo Sulparo faceva al caso mio e allora, ore 14 in punto, eccoci su strada.
Il meteo, “in forse” appunto, è uggioso e mentre faccio i primi km. penso che forse la fida piccola digitale portatami dietro farà semplicemente da zavorra. Non sarà così.
Inaspettatamente il pomeriggio autunnale mi ha regalato bei momenti di sole e giochi di luci e colori che solo in questo periodo si possono godere.

Nei pressi di Dicomano

Salendo verso il Muraglione trovo solo una moto, che mi supera senza alcun cenno di saluto.
Forse era troppo impegnato a far valere il valore del suo 1200. Peccato…
Prima di arrivare sul passo prendo a destra verso Premilcuore, per buona pace del globetrotter de noattri. La strada, fino a lì piuttosto umidiccia, diventa anche più scivolosa, grazie a fango e foglie.
Anche questo, tutto sommato, è il bello dell’autunno. E allora via alla varia umanità di stagione, cacciatori e fungaioli.

Verso Premilcuore

Appena prima di uscire in moto, dando un'occhiata alla strada da fare su Google map, mi sono reso conto che avrei potuto fare un tratto di strada mai fatto prima d'ora.
In pratica mi sono messo in moto con ben due scoperte da fare. Assolutamente godurioso!!
La prima scoperta me la godo prendendo uno stradello che parte da Premilcuore e sale subito con veemenza, regalando scorci e ambienti lontani dal mondo.

Ruralia

L'intestinica strada mi porta allo svalicamento: passo di Montalto.


Di nuovo in discesa, le controvalli interne sono davvero suggestive e intime. Mi fermo per un caffè in un posto in cui tornerò di certo, la Trattoria del Cervo. Sono istintivamente attratto da posti così, un po' persi nel nulla, dove spesso si trova la quadra.


Riparto, dopo aver fatto conoscenza con un dolcissimo cagnetto nero. La strada diventa via via più rovinata, e per questo ringrazio la strommina e il suo morbido setup.
Il tratto di strada preso da Premilcuore mi porterà alle porte di Santa Sofia, ma complice la lunghezza, l'asfalto non proprio perfetto (in alcuni tornanti e nei tratti molto ripidi l'asfalto lascia il posto al cemento!), la voglia di godersi tutta l'autunnale natura che mi circonda, impiego un bel po' prima di arrivare nella valle del Bidente.


Incontri on the road

Poco prima di Santa Sofia arrivo ad una casa, dove vedo qualche bel micio...beh non proprio "qualche"...diciamo parecchi. Davanti all'ingresso fanno bella mostra di se un paio di cartelli con "Attenti al cane" come monito. Come mi fermo per fare una foto ecco il padrone di casa che apre la porta. Gli faccio notare l'apparente controsenso della segnaletica, confermata dal fatto che i gatti che cura il signore sono in totale 38 e il bello è che, ufficialmente, egli non è il padrone vero di nessuno di loro, semmai è il padrone dei due pitbull che ha in casa. Un amantissimo degli animali!!


Eccomi a Santa Sofia, da dove risalgo verso nord la vallata del Bidente, direzione Civitella di Romagna. Da qui attacco il passo Sulparo, vero obbiettivo pomeridiano.
La strada s'impenna ben più che sul passo di Montalto. I ciclisti da queste parti faticheranno non poco per arrivare in vetta (per me vera fantascienza!).
La fatica ciclistica la lascio agli altri. Quello che non mi affaticherei mai di guardare semmai è il panorama, veramente stupendo, che mi godo arrampicandomi a bassissima velocità, degustandomi ogni scorcio, ogni gioco di luce tra le controvalli che si possono sbirciare da lassù.

Su per il passo Sulparo

Sul passo


Vedute eccezionali dal monte delle Ruote


La strada corre per parecchio lungo la dorsale, diventando di fatto un lunghissimo balcone su questo tratto d'Appennino. Una vera bellezza che son contento di aver scoperto!


Riscendo nella valle del Borello, che risalgo verso Spinello, passato il quale punto di nuovo Santa Sofia. Ormai la giornata volge al termine e di momenti magici, con giochi di luce e colori, non potrò più goderne. Risalgo la Calla, in modalità sornione. In effetti un'ultima magia me la godo, più che altro nei pressi del valico, quando mi immergo nella suggestiva foresta che mi avvolge nella sua fredda oscurità.
Ogni volta è così, non posso non rimanerne affascinato, ma nelle stagioni fredde la suggestione aumenta eccome.

Cascatella prima del passo della Calla

Ore 18:40. Passo della Calla. Ormai son preda delle tenebre!

Scendo verso Stia ai 40-50 orari. La strada è scivolosissima per via del fogliame. Sul Croce ai Mori la media sale appena un po'. Sono da solo e ho incrociato lo sguardo di diversi caprioli beccati sul bordo strada. Meglio rischiare il meno possibile. Ore 20, sono in garage.
Sei ore, solo sei, ma che una volta "metabolizzate" sembrano molte molte di più.
L'autunno è tornato, con la strommina la simbiosi è perfetta. Che bello vagabondare così!