Per dire la verità l’acqua l’abbiamo vista…e sentita, ma non era assolutamente salmastrata.
Era già un po’ che Veronica voleva tornare nella Foresta Nera, visitata quando in Italia si giocarono i mondiali (fresche l’ovaaaa). Nostalgia e voglia di rivedere con occhi diversi quei posti ci hanno fatto puntare la Schwarzwald senza indugi. L’idea è quella di goderci la zona per una settimana, luoghi, odori e sapori per un periodo ricaribatterie, in un’unica parola: vacanza.
Però, come al solito, l’appetito vien guardando la cartina, per cui la Schwarzwald non poteva essere l’unico obbiettivo. “Ma un ghiacciaiuccio piccino picciò non hai voglia di vederlo?” domando.
La risposta non poteva essere che si e siccome di norma pare sia meglio abbondare…a fine vacanza saranno addirittura due.
Dopo un we dondoloso, curvoso, panoramicoso, magnoso, passato a cavallo tra Italia e Svizzera, preparato ad arte da una personcina meravigliosa (grazie Floriana!!!), si parte per le ferie in solitaria, sentite, sofferte, agognate (un se ne pote’a più!).
Lasciamo l’interland di Milano un po’ sgomenti. Alle 7 del mattino il caos è già di “ottimo” livello e la cappa nera che avvolge il centro cittadino ci fa decisamente paura! Puntiamo di gran ritmo Domodossola senza però trovare un autogrill dove fare benza e colazione, tanto che alla fine ci faremo un cappuccino di quarta serie in un bar senza pretese.
Finalmente, salendo verso il passo del Sempione, percorriamo una strada mototuristicamente decente, anche se di lì a breve un vento gelido ci accompagnerà fino allo scollinamento e oltre. Un primo strato antighiaccio si trasferisce dal baule a noi stessi.
Salendo verso il passo Sempione
Sul valico fa una certa impressione osservare dall’alto il vecchio ospizio (costruito nel 1235 ad opera dei Gerosolimitani) e pensare al clima gelido che i viandanti di una volta si beccavano in pieno.
Passo Sempione
L'ospizio vecchio...
...e un po' di panorama
Si scende in Svizzera e km. dopo km. ci avviciniamo a Oberwald, cittadina ai piedi della salita che ci porterà a due passi degni di rispetto, Furka e Grimsel.
Prima di iniziare la salita diamo fondo al secondo strato antighiaccio. E’ decisamente freddo e il vento costante ci brina e rincoglionisce sempre di più (se mai ce ne fosse stato bisogno). Arriviamo al Furka belli intirizziti e il ghiacciaio (e il primo è “chiappato”) che fa bella mostra di se non aiuta a riscaldarci. Meno male che c’è un bel sole. L’ideale per mangiare all’aria aperta un bel toast. Fuori tostato, dentro brinato! La maiala di so ma’!
Furkapass...
...il suo ghiacciaio...
...le sue curve
Se al Furka ci ha fatto freddo al Grimsel va anche peggio. Lì manco il sole, però…che posti! Il lago artificiale che c’è subito sotto il valico ha un colore che parla da se!
Lungo la strada che ci porta a destinazione ammiriamo pure il lago Lungerer, dall'aspetto certamente più “vacanziero” (e caldo!!) del Grimsel...
Piano piano (ma piano eeeehhhhh) raggiungiamo l’oggetto del desiderio odierno, la Schwarzwald e più precisamente Waldau, piccolo e grazioso paesino tipico e krukkamente campagnolo, non prima di aver dato fondo a ciò che restava nel baule. E’ freddo, punto e chiuso, tanto che siamo un po’ straniti al pensiero di aver portato con noi il costume da bagno. Quasi quasi ci potevamo mettere pure quello per evitare l’ibernazione.
La “calda” accoglienza a Waldau
Finalmente ci siamo, la settimana di vere ferie ha inizio….male. Piove e come anche. “Va beh…domani smetterà” pensiamo. Eeeeehhhh, come no! Metà del primo vero giorno di Foresta Nera (sarà nera per il meteo?) lo passiamo dormendo come ghiri e solo nel tardo pomeriggio ci concediamo due passi in un tratto di foresta (bellissima), giusto giusto per stimolare l’appetito.
Da lì a sette giorni avremmo gustato le prelibatezze teTesche a base di maiale, trote e birra a volontà (che non costa un tubo!), gustandoci pure i siparietti offertici dai teTesconi gaudi e paonazzi ospiti dell’albergo/ ristorante. Se oltre a questo aggiungiamo la colazione messa in tavola nel B&B dove eravamo, ecco fatto tombola con i trigliceridi, maremma coagulata!!!
A proposito di B&B, eccolo qui: Haus Ketterer
Com’è la Schwarzwald? Bella, a tratti misteriosa, a tratti morbida e vellutata, sempre e comunque affascinante. Non ci sono cose in particolare che superano le altre in bellezza o interesse. E’ l’armoniosità dei posti che fa stare bene, in alcuni tratti pare d’essere in un contesto quasi artificiale tanto è perfetto l’equilibrio, con le strade che sono un invito a macinare km. in un continuo saliscendi, un paradiso per il motociclista.
Da italiano, una cosa che fa impressione, è la disciplina che il popolo tedesco ha durante la guida. Hanno totale rispetto per i limiti di velocità e per il codice della strada in genere, anche se a onor del vero bisogna dire che là i limiti sono “umani” e non messi lì solo per fare cassa.
Nella settimana di permanenza abbiamo sbirciato la regione in lungo e in largo, prendendocela moooolto comoda. Cosa è saltato fuori? Eccovi un rapido riassunto di ciò che ci si è parato davanti agli occhi.
Per esempio cittadine tipiche (specialmente le chiese) e città ricche di storia...
Friburgo
Porta di accesso est Schwabentor
Magazzino del 16° secolo
Cattedrale....dentro&fuori
Psichedelia
I tipici canaletti
Antico trasporto birra nel centro città
Schiltach
Municipio
Le tipiche case a graticcio
La vecchia segheria
Castello di Rotteln
Duomo di St. Blasien
Non solo arte e storia però, anche curve ricostituenti a tratti spettacolari, natura “soffice” e colori vivissimi...
Cartello che parla da solo!!
Cavalli liberi
Ragnatele tecnologiche
Prospettiva...di volo
Tavolozza da pittore
Titisee
Scorcio nei pressi di Furtwangen
Lungo la sinuosa e panoramica 500
Tetto enorme
Cascate del Reno....non propriamente teTesche...visto sono in Svizzera!
Lungo la Schwarzwald c'è capitato di fare le corna...
...di perdere la cognizione del tempo...
...visto che in Germania si può omologare di tutto, di fare a gara con altri mezzi di trasporto...
...di ammirare tantissimi sidecar per i quali i teTeschi vanno matti...
...di rimanere assorti ad ammirare il volo di parapendii e deltaplani dal Kandelpass...
...di festeggiare il passaggio sui passi krukki...
...e, ovviamente, di gustarci la birra tedesca, in questo caso la Furstenberg, direttamente dalla produzione di Donaueschingen (per info)
Quindi, cos'è stata per noi la Schwarzwald?
Semplice: una specie di pacioso, godurioso, misterioso, paese dei balocchi, che consigliamo a tutti i tranquilli/goderecci come noi!
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