Si parte sempre dal Mugello, più precisamente da Scarperia (Fi), in cerca di qualcosa. Cosa c'è di meglio di randagiare vicino o lontano da casa, per vedere posti, incrociare odori, sapori, umori, per sentire quella sensazione di scoperta ad ogni passo che fai? Per me nient'altro!
La curiosità è la miglior benzina al mondo, per cui....ecco il perchè di questo blog, un posto dove racchiudere tutti i miei passi, in moto ma non solo. Se vi va di dare una sbirciata siete i benvenuti, altrimenti....ci vediamo a zonzo da qualche parte ;-)

Dove andare a curiosare

martedì 1 settembre 2009

Randagiando nel centro Italia - 4a puntata - Secondo assaggio di Sibillini e Monti della Laga

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2° assaggio dei Sibillini
Mercoledì 1° Settembre, si parte baciati da una stupenda giornata.
Oggi si va in montagna!

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Percorriamo pochi km. per arrivare alla fine della strada sulla quale si trova il nostro agriturismo, per visitare il Santuario della Madonna dell'Ambro.
Durante la domenica piovosa passata in agriturismo ci chiedevamo dove andassero tutte le macchine che passavano in continuazione. Il santuario è bello, come del resto la zona che lo ospita, ma la presenza di un paio di ristoranti spiega molte cose...


Torniamo sui nostri passi ritoccando Montefortino...


...e puntiamo Castelluccio. La giornata è bellissima e le soste frequenti...




...e semi-idiote!!


Valichiamo Forca di Gualdo, raggiungiamo Castel S.Angelo e iniziamo la salita che ci condurrà a Frontignano. La strada è stretta e molto curvosa...


...che piano piano ci porta a un bivio posto su un’ampia sella. Prendiamo a destra e continuiamo a salire fino all’impianto di risalita che, singolarmente, ci porta su fino al rifugio Cristo delle Nevi a 1830 mt. di altitudine.


Peccato per la foschia sottostante, la vista avrebbe spaziato non poco da lassù.
Visto che non possiamo accontentare pienamente l’occhio, ripieghiamo sul mangiare (l’è novaaaaaaaaa!!!) e ci scofaniamo un bel piatto di lasagne e uno stinco di maiale, con erbette di contorno...per star leggeri!!
Per sentirci meno in colpa facciamo due passi (due di numero!) per raggiungere una selletta che Veronica indica qui sotto...


Il sole picchia abbastanza e il nostro abbigliamento è perfetto per fare la sauna.
Va beh....sopporteremo questo disagio con classe!


Dalla selletta si apre un bel panorama anche sul crinale che scende dal monte Sibilla.
In questo video forse qualcosa si capisce...
Torniamo verso la seggiovia per iniziare a scendere, anche se la voglia sarebbe di restare ancora un po’ lassù. La montagna ha sempre un fascino particolare, un magnetismo forte e convincente.
Torniamo alle moto, ci rinfreschiamo e ripartiamo.


In breve arriviamo a Sasso, dove cerchiamo un punto informazioni che però è chiuso. Su stile “gioco dell’oca” ripassiamo dal via, e cioè ritocchiamo Visso dove ci gustiamo un altro gelato.
In questi posti la vita passa lenta, e il benessere si manifesta in tanti modi.
Mentre siamo lì che ci slurpiamo la coppetta, si sente un gran chiacchericcio provenire da sotto i portici del paese. Gli animi si accendono e si placano in un saliscendi di umori mentre sul tavolo passano svariate mani di carte.
La scenetta, dal sapore amarcord, è speciale. Sono tutti lì, riuniti, a imprecare contro quello e quell’altro, a ridere, in poche parole...a stare insieme. Pensavo che fossero “apparecchiati” fuori da un bar o un piccolo circolo per cui, incuriosito, mi avvicino. Ma quale bar....sono tutti dal barbiere. Spettacolo!!


Di nuovo in sella, ritocchiamo il lago di Fiastra e poi, via Sarnano rientriamo alla base.

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Monti della Laga
Giovedì 2, si parte per il giro più “scassato” della nostra settimana “sibillina”. L’idea è quella di andare a mettere le ruote nella parte di parco nazionale meno famosa del Gran Sasso e cioè i monti della Laga.
Per carità, di cose belle da vedere ce ne saranno di certo, ma noi, strade malmesse a parte, di goduria ne abbiamo captata poca...

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Tocchiamo Acquasanta Terme e saliamo verso....booohh. Le indicazioni diventano subito semi assenti e andiamo un bel po’ a naso. Sopra Acquasanta T. facciamo una rapida sosta al piccolo monastero Valledacqua.


Di nuovo in salita, sperando di trovare qualcosa di “stuzzicante”. La strada è decisamente stretta, e pare quasi impossibile che ci si trovi in un parco nazionale.
Gli affacci però non sono niente male.


I posti che tocchiamo appaiono come dimenticati dal tempo che passa.
Arriviamo a un bivio e prendiamo a destra. La strada appare più...”strada” e questo ci convince che forse riusciremo a trovare qualcosa di buono.
Macchè...
Da lì in poi iniziamo a fare la gimkana tra fosse e cumuli di brecciolino per un bel po’ di km.
I dintorni sono belli e verdissimi, ma non possiamo goderne più di tanto visto che gli occhi puntano quasi esclusivamente...lo sterrato!
Lungo la strada ci scambiamo saluti con fungaioli e taglialegna.
Curva dopo curva e fossa dopo fossa arriviamo a una specie di passo, con annesso bar/ristorante. Decidiamo che lì è il posto giusto per fare fuori i panini e riprendersi un po’ dagli zompi brecciolinati.
Apparecchiamo Loppy e azzanniamo il pranzo.


Se fino ad ora la strada era bruttarella ma almeno i posti meritavano il sacrificio delle natiche, in discesa verso Ascoli...no comment! Brecciolino a go go, carreggiata stretta e sporca per via dei molti lavori senza soluzione di continuità. Una vera “lunga” sofferenza, visto che non si arrivava maiiiiiiii.
Anche se ormai i km. che ci separano da Ascoli sono pochi, facciamo una sosta per riprenderci a Castel Trosino, dove faccio (in solitaria perchè Veronica proprio non ne può più!) due passi nel borgo.




E finalmente Ascoli!!
Per riprendere la giornata l’idea va subito a rientrare verso Montefortino per esplorare alcune località che altrimenti non avremmo potuto visitare per mancanza di tempo.
Vicino Montegallo ci infiliamo in uno stradello che ci porterà a Casale Nuovo, nuovo perché ricostruito più a valle del paese originale, completamente distrutto da una violenta frana.



Mentre scendiamo facciamo una rapida sosta per osservare meglio un enorme blocco di pietra decisamente....grovierosa!!
Se guardate bene, si vede Veronica in basso a sinistra. Tanto per rendere l’idea del “pillolo”...


Rientriamo sulla strada principale avvicinandoci a Montemonaco. Prendiamo per Foce, dove l’asfalto finisce e la montagna occupa tutta la scena. Da lì parte uno dei sentieri che dopo alcune ore di cammino raggiunge il lago di Pilato.
Credo che prossimamente rifaremo una visita da quelle parti scarponcino muniti.
La strada per arrivarci passa attraverso una strettoia naturale davvero suggestiva.



Di nuovo in strada e di nuovo fermi. Facciamo due passi anche a Montemonaco, che merita una visita, per la Rocca...


...alcuni bellissimi scorci...




…e per gli “abitanti” curiosi!


Insomma...la giornata è iniziata con tempo “umoralmente” soleggiato (tipico delle giornate di ferie), con tendenza nel corso della mattinata ad annuvolamenti consistenti, con netto miglioramento a partire da metà pomeriggio. Alè!


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