Si parte sempre dal Mugello, più precisamente da Scarperia (Fi), in cerca di qualcosa. Cosa c'è di meglio di randagiare vicino o lontano da casa, per vedere posti, incrociare odori, sapori, umori, per sentire quella sensazione di scoperta ad ogni passo che fai? Per me nient'altro!
La curiosità è la miglior benzina al mondo, per cui....ecco il perchè di questo blog, un posto dove racchiudere tutti i miei passi, in moto ma non solo. Se vi va di dare una sbirciata siete i benvenuti, altrimenti....ci vediamo a zonzo da qualche parte ;-)

Dove andare a curiosare

domenica 4 ottobre 2009

Monte Tramazzo...sul Trespolo

Eccoci al solito giretto aperitivo, quelli da mangiarsi in un sol boccone in pochi km. e tanto godimento, si insomma....’na sgambatella pe’ fassi veni’ fame!!!
Il tratto Marradi - San Benedetto in Alpe ormai l’ho fatto e rifatto, e infatti per me è proprio com’ i’ lesso rifatto, co’ le cipolle...bono a strabestia!!
Però...quel cartello...quella strada bianca....mmmhhh...come mi stuzzicava...
Fra le tante cose che mi hanno sempre destato curiosità sul quel tratto di strada c’è un bivio poco prima di arrivare a S.Benedetto, e più precisamente quello del passo del Monte Tramazzo con la strada che diventa da subito sterrata e che porta a Tredozio. Visto che i paraggi mi son sempre piaciuti fin dal mio primo giro in Appennino fatto a bordo del Leonardo (l’è passato un dì...), perchè non provare a infilarmi anche in questo tratto di strada?
Pum,pum,pum,pum, il Trespolo scalpita e io non lo voglio certo far soffrire. Sabato scorso eccoci a scalare la Colla in solitario autunno, visto che il meteo via via che ci avviciniamo al passo regala “finalmente” il cambio di stagione, che diventa completamente autunnale svalicando verso Marradi.

Colla di Casaglia - l'autunno è arrivato

L’ambiente cambia e mi resta in testa l’immagine di un cacciatore semi immerso nella nebbia con il fucile in spalla. Una bella cartolina, anche se sono contro la caccia.
Ho un altro fermo immagine un paio di curve prima di Crespino sul Lamone, dove incrocio un tizio barbutissimo che arranca sui pedali (faticoso pellegrinaggio?) con indosso una maglietta uguale alle tante bandiere della pace che sono appese in ogni dove. Mi saluta calorosamente e io ricambio con altrettanta foga.
Mi fermo a Biforco per chiedere agli indigeni del luogo se ci fosse stata una stradella che mi avesse fatto ricongiungere con il tratto Marradi – S.Benedetto senza fare il solito giro da Marradi. Trovo un gruppetto di anziani in pieno fancazzismo, faccio la domanda che ripeto almeno tre volte. Tra chi non capisce, chi mi guarda senza “favellare”, chi boh, chi mah, chi insiste a dirmi “devi passare da Marradi” con altri che gli dicono “si ma lui chiede se c’è un’altra stradaaaaa”, insomma......un casino, accidenti a me e quando m’è venuto l’idea!!
Appianato che di strade non ce n’è tocco Marradi e prendo a dx il solito bivio per salire il Peschiera e l’Eremo, e finalmente arrivo al bivio.
Fino a quel punto avrò trovato si e no due motociclisti, un bel po’ di ciclisti, moooooolti fungaioli e cacciatori. Il cambio di stagione si vede anche dalla fauna umana che deambula a giro per il globo.

Bivio per Tredozio

Inizio a salire. La strada è messa bene, anche se il fondo non è proprio da strada bianca in stile senese. Parecchi ciottoli e graniglia grossa fanno andare il Trespolo un po’ a singhiozzoni, con un bel po’ di sbandatelle e perdite di aderenza. Niente di assolutamente ingestibile. Solo divertente.
E’ sempre più “autunno”, specialmente attraversando un tratto di abetaia, veramente bella e suggestiva con una luce del genere. Non c’è nessuno, come piace a me!

In solitaria nell'abetaia...

...e sul passo

Sul passo ci sono cartelli che danno info sulla zona e sui vari trekking che si possono fare. Prendo appunti perchè ci vorrei tornare con più tempo a disposizione. La vetta del Monte Tramazzo è lì a pochi minuti a piedi, e una bella vista (magari senza le nuvole basse...) non si rifiuta mai.
Inizio la discesa e dalla strada, fino a quel momento immersa nella vegetazione, si aprono, anzi....si aprirebbero, affacci sulla vallata.
Ciottolando allegramente arrivo in un tratto piuttosto “aspro”, dove la roccia prevale sulla vegetazione e uno slargo è in realtà un piazzale dal quale si gode di un bello….strapiombo.




Riparto continuando la discesa. Poco prima di Tredozio prendo a destra, incuriosito da un cartello che indica la presenza di un “rifugio alpino”. Boia!
In effetti c’è sia il rifugio Casa di Ponte (chiuso maremma ciuca!)...


...che i dintorni che ricordano per certi aspetti un ambiente alpino.


In fondo al parcheggio del rifugio c’è un cartello informativo che, come sul passo, da alcuni spunti interessanti sulla zona, uno dei quali è il lago Ponte, che in pratica si trova a due passi da lì. Faccio i due passi e me lo ritrovo davanti...


Peccato che sia stato prosciugato a causa di lavori di mantenimento, perchè il colpo d’occhio sarebbe stato bello. Mi accontento di vederlo sul cartello informativo e di pensare che tornarci “ciccia” munito non sarebbe una cattiva idea, visto che in prossimità della sponda c’è un bella griglia in muratura.
Il tempo passa in fretta (troppa!) e quindi sveltisco le manovre di rientro. Tocco Tredozio (che avrei voluto sbirciare un po’ di più..) e prendo uno stradello insignificante che però in breve mi porta in quota, dove posso ammirare colline dai mille colori...




Punto il Monte Busca dove trovo parcheggiate una bella quantità di moto causa raduno, scendo sulla SS67 del Muraglione e via a casa.
Resto sempre piacevolmente colpito dal fatto che anche in pochi km. (oggi 150) si riesca a trovare delle bellissime sensazioni, degli angoli “perfetti”, la giusta essenza, al di là del mezzo che cavalchi e dei posti che attraversi.
Forse ho solo la fortuna di godere delle piccole cose. Me la tengo stretta!



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