Si parte sempre dal Mugello, più precisamente da Scarperia (Fi), in cerca di qualcosa. Cosa c'è di meglio di randagiare vicino o lontano da casa, per vedere posti, incrociare odori, sapori, umori, per sentire quella sensazione di scoperta ad ogni passo che fai? Per me nient'altro!
La curiosità è la miglior benzina al mondo, per cui....ecco il perchè di questo blog, un posto dove racchiudere tutti i miei passi, in moto ma non solo. Se vi va di dare una sbirciata siete i benvenuti, altrimenti....ci vediamo a zonzo da qualche parte ;-)

Dove andare a curiosare

domenica 14 aprile 2013

La nascita del Cornutoni Resing Timme

"Anche te hai la moto? Noooooo...ganzo! E che moto hai? E dove ci vai? Si, ma COME ci vai? Bello tranquillo dondoloso?? Sieeeeeeeeeee....davvero??? Anch'ioooooooo!!"
Più o meno l'approccio fanciullesco di un motociclista sognatore medio può essere riassunto così. L'importante sono le sensazioni, e già capire che di "competizione", vera o fasulla che sia, non ce n'è nel cervello dell'interlocutore fa già intravedere mille mila kilometri di soddisfazioni.
Via giù ammettiamolo....noi uomini siamo così. Trovare il feeling è una roba veloce, se poi nel mezzo c'è una moto, i tempi di ristringono fino al..."nulla".
Fu così che in breve mi associo a un gruppetto di colleghi (che brutta parola...) di lavoro, baldi giovini (garantisco che lo spirito è tale, in culo all'anagrafe) alla conquista del mondo, per fare un giretto conoscitivo in appennino.

Borgo S.Lorenzo ore 9:30. Riunione e partenza!


Come già discusso nei giorni precedenti, decidiamo per un giro di una mattinata, per toccare almeno i passi Colla, Sambuca, Paretaio, rimandando la scelta del resto del tragitto una volta arrivati a Coniale. Saliamo la Colla dondolosi e tranquilli e questo già mi piace molto. Poi è la volta della Sambuca, uno dei passi che preferisco di più, con il suo sapore di passo alpino, panorami e curve goduriosissimi.
Di godurioso, specialmente per un motociclista godereccio, c'è anche la sosta al bar, e considerando che dalla partenza avevamo già fatto moltissimi km. (si e no 30 km.???).....zaaaaaaaacc...sosta in quel di Quadalto, nei pressi di Palazzuolo sul Senio. E' qui che avverrà il miracolo della nascita!!
Giù dalla moto sembriamo quasi normali, seri oserei dire, dei "professori" della piega.

Da sx a dx: il Prof. Marzio, Prof. Matteo, Prof. Andrea, Prof. Giuseppe 



Mica si vive di sole foto.... E pigliamoselo 'sto caffè!
Da un caffè diventa una colazione salata con panino, o una colazione dolce, si insomma....dagnene di mascella.
In effetti le mascelle vanno a una velocità smodata in confronto alle performance viste per strada. Ci sentiamo dei bikers perfettamente cialtroni, becchi e bastonati dalle nostre stesse moto che mentre sono su strada se la dormono mentre noi siamo impegnati al massimo, cornutoni come i tanti bovini che pascolano e ruminano in appennino, svelti nel mangiare (continuamente), bradipi per andare da un pascolo all'altro!
Di colpo la creazione del Timme (e che Timme!!) prende forma, da un colpo di genio di Andrea (o è tutta vita vissuta??).
A questo punto non resta che creare formalmente il Timme, affibbiandogli l'immancanbile logo che ci farà distinguere nel panorama nazionale, facendoci vivere in panciolle con i proventi del merchandising.
Ecco una prima bozza, certo perfettibile, ma che di certo ci farà fare la differenza, oserei dire su scala mondiale!!


Usciamo dal bar con fare deciso, ci sentiamo "garosissimi" in cerca del prossimo pascolo. Il Timme muove i sui zocc... ehmm...le proprie gomme in direzione Coniale, svalicando lo stretto e paesaggisticamente sempre bello Valico del Paretaio. Ci fermiamo a scattare alcune foto, i dintorni meritano.

Dal Paretaio verso Coniale: Giuseppe si gode curve e panorami





Di nuovo in sella, ci attendono le meravigliose curve poco prima di arrivare al bivio sull'Imolese.

Marzio in ecscion

Al bivio prendiamo a destra, direzione Castel del Rio, che tocchiamo per proseguire verso Fontanelice. La giornata è bellissima, e stare su strada è assai godurioso, specialmente nelle vallette interne, dove il vagabondare acquista un sapore particolare, da esploratore in erba.
Da Fontanelice infatti parte una stradina per un passo di controcrinale che è pura poesia per gli occhi, e infatti la stampella non tarda ad azionarsi. Moto nuovamente spente, macchine fotografiche in azione. Va beh....non si campa di solo bar. Siamo famelici sotto tanti punti di vista!

Sopra Fontanelice: si gode come ricci





I dintorni regalano bei colpo d'occhio, da far restare imbambolati, in perfetto stile "Sindrome di Stendhal". Marzio s'inchioda davanti a tanta beltà,...o è solo la vecchiaia che incombe con tutte le artrosi, artriti, reumatismi del caso?

Marzio in vista speculare...


...e noi (bastardissimi), gustandosi la "sindrome" non possiamo fare altro che pisciarci addosso!!


Si sta facendo tardi (si insomma...l'ora di pranzo di avvicina!), per cui dobbiamo spicciarci a rientrare verso sud.
Curviamo nei pressi di Sassoleone, che non tocchiamo prendendo per Castel San Pietro.
Poco dopo prendiamo a sinistra uno stradello che passando per Sassonero ci farà ricalare sulla SP7, che ci porterà curva dopo curva fino al Passo della Raticosa. Anche qui un veloce conciliabolo, solo per darsi il prossimo appuntamento: lago di Bilancino.
Ormai siamo alla resa dei conti. La mattinata è volata via, e questo mi pare un buon segno!
Arrivederci alla prossima uscita del Timme!



Mentre gli altri rientrano alle rispettive magioni, in breve mi disegno in testa un giro che preveda ancora curve, tanti panorami e scorci che mi regalino buone sensazioni. Ho tutto il pomeriggio davanti e non lo voglio sprecare per niente al mondo.
Tanto per cominciare, e come già detto, è praticamente l'ora di pranzo e allora, per cercare qualcosa da mettere sotto i denti, punto il cupolo della Lina verso Dicomano per salire il Croce ai Mori e arrivare alla Scarpaccia, dove si trova uno di quei posti che vorresti ritagliare e portarti con te in ogni giro vagabondante che fai.
Passata Londa e salendo verso il valico, mi fermo a una chiesetta, sosta che rimandavo da troppo tempo e che, pur avendo evidente necessità di accontentare lo stomaco, decido di non rimandare più.
La sosta non dura più di qualche minuto, ma mi basta e avanza per aver accontentato il vecchio proposito. In più mi godo anche un bello scorcio sulle montagne pistoiesi innevate.

S.Maria a Caiano, nei pressi di Londa

Montagne pistoiesi innevate

Arrivo alla Scarpaccia. Spengo la moto, scendo, entro nel bar/alimentari, sgrano gli occhi, esco, risalgo in moto, riaccendo e riparto.
Dentro al bar l'apoteosi. In molti la pensano come me, riguardo al ritagliare quel posto per portarselo appresso, un'ancora di salvezza per stomaco e spirito, e questo vale più di mille pubblicità.
Vado a cercare gloria verso la Consuma, e la trovo prima di arrivare al valico alla Locanda Fonte allo Spino. Panino e bicchiere di vino che mi godo seduto su una panca in pieno sole.
Aaaahhhh....che bei momenti!!
Ricaricate le batterie di nuovo in sella, direzione Montemignaio, dove faccio sosta caffè, con un piccolo tour del borgo, fascinoso e fiero.

Montemignaio
Castello dei Conti Guidi

Scorcio

Immagine d'altri tempi

Un carinissimo indigeno

Mentre girello nel borgo, è buffo incontrare una donnetta mentre è lì tutta impegnata a parlare con dei piccioni, e il fatto che i piccioni gli diano retta è spettacolare.
Dopo il caffè di nuovo in moto. Nuova sosta in quel di Strada in Casentino grazie ai colori, d'acqua, cielo, mattoni, alberi, di tutto un po'...


Rientro verso l'appennino vero, toccando Stia e salendo verso il passo della Calla, che affronto con un paio di biker al seguito. I due mi stanno dietro e non danno l'idea di voler passare. E' bello salire su in sincrono, briosi con gusto ma senza "vena chiusa". Il tutto s'interrompe poco prima del valico. Mi fermo per riempire la bottiglietta d'acqua a una delle fontane presenti e il trenino si scioglie.
Chissà chi erano, ma mentalmente li saluto. Ciao biker "con gusto".
Arrivo sul valico e fa strano vederlo deserto, pur essendo una splendida giornata.


C'è un po' di neve intorno, lascito di un inverno che non è molto convinto ad abbandonarci. Prendo a sinistra verso il rifugio La Capanna, dove la strada finisce e si può continuare per sentieri con scarponi ai piedi. La neve a bordo strada aumenta e appena sotto al rifugio ne trovo davvero tanta, come mai mi sarei immaginato...



Torno sul valico per poi scendere, con estrema calma, verso S.Sofia. Mi sto godendo tantissimo l'appennino, con questo mix tra accenni di primavera e continui rilanci d'inverno.
Arrivato a Corniolo prendo a sinistra per risalire il passo della Braccina, dove mi fermo a godere del panorama. Amo tantissimo queste strade minori, i valichi di controcrinale, uno stacco netto dal mondo reale.

Panorama dal passo Braccina

Colori d'Appennino

Rientro verso casa risalendo il valico dei Tre Faggi (altro passo da me amatissimo) e scorrazzando per un tratto di Muraglione.
La giornata volge al termine, non prima di aver immortalato altri "bei momenti" goduti on the road.


Di giornate così ce ne vorrebbero in quantità. Grazie a chi ha partecipato, tra membri conosciuti del Timme e sconosciuti sfiorati tra curve e panini.



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