Si parte sempre dal Mugello, più precisamente da Scarperia (Fi), in cerca di qualcosa. Cosa c'è di meglio di randagiare vicino o lontano da casa, per vedere posti, incrociare odori, sapori, umori, per sentire quella sensazione di scoperta ad ogni passo che fai? Per me nient'altro!
La curiosità è la miglior benzina al mondo, per cui....ecco il perchè di questo blog, un posto dove racchiudere tutti i miei passi, in moto ma non solo. Se vi va di dare una sbirciata siete i benvenuti, altrimenti....ci vediamo a zonzo da qualche parte ;-)

Dove andare a curiosare

sabato 3 settembre 2016

Monte Mauro e altre piccole perle appenniniche

Sarei dovuto andar per laghi, e più precisamente quello di Bolsena, per far nuove conoscenze e alla stesso tempo un sana cavalcata.
Il giro salta ma non la voglia di lasciare la moto in garage. Passo buona parte del tardo pomeriggio di venerdì a cercare spunti per farmi venire il classico pizzicorino. Fortunatamente l'Appennino in questo aiuta moltissimo e trovo quanto basta per fare un anello interessante, di poco più di 200 km., lunghezza più che giusta se si deve "perder tempo" a sbirciare cose, posti, panorami e perdersi nei pensieri.
Parto con una temperatura che supera appena i 20 gradi. Un vero godimento.
Mi fa compagnia un roadbook fatto a tavolino in modo iper tecnologico...

 
Vado a intrufolarmi in strade mignon per guadagnare in relax la salita verso il passo della Colla. Queste stradine riassumono l'essenza (almeno la mia) del randagismo su due ruote. Ne vado pazzo!


Prima di arrivare al passo mi fermo per un rabbocco d'acqua all'antica Fonte dell'Alpe e per guardarmi un po' il sinuoso tracciato goduto al fresco della vegetazione.



Lungo la salita ho incrociato diversi vespisti ma niente in confronto a quanti ne troverò lungo il passo della Sambuca. Col senno di poi avrò condiviso con loro un pezzo di strada certo, ma più che altro la velocità media, spesso bassissima con la quale ho affrontato questo piccolo tour.
Mi godo, e parecchio, la sinuosa e panoramica discesa verso Palazzuolo sul Senio, che lascio per Casola Valsenio.





La mattinata è davvero stupenda, velocità bassissime, modulare aperto, me la sto godendo assai.
Passato Palazzuolo faccio una prima deviazione, Badia di Susinana, di fatto una specie di villaggio vacanza diffuso, diffuso anche in altezza visto che si risale parecchio sul costone della montagna per arrivare alle ultime residenze, con belli affacci sulla vallata del Senio.


Torno sulla via principale e pennello sornionamente le belle curve.
A Misileo ci sarebbe una cripta da visitare. Peccato che sia tutto sbarrato e in apparente stato di degrado... Mi accontento di un caffè. Ho percorso si è no 60 km. in oltre due ore. Mica andrò troppo svelto?
Di nuovo in sella, incrociando sempre una moltitudine di vespisti. Poco prima di Casola vorrei fare un'altra visita, ma anche qui trovo chiuso. Prima ho trovato chiuso il sacro, adesso il profano! Da amante delle birre artigianali è un vero un peccato.


Sosta breve anche a Il Cardello casa dove visse, scrisse e morì lo scrittore Alfredo Oriani.
Dall'alto della mia ignoranza non ne conoscevo l'esistenza, né del luogo né dell'uomo. Il sito dedicato alla casa museo è un buon punto di partenza per chi come me vuol approfondire (www.fondazionecasadioriani.it).


Di nuovo on the road, tralascio il bivio che di lì a poco avrei preso per andare alla scoperta di un altra curiosità appenninica, la Grotta del Re Tiberio. 
Già sapevo che avrei trovato chiuso, ma ero curioso di capire come arrivare alla biglietteria per tornare in una prossima occasione (per info).
Torno sui miei passi e arrivo al bivio, dove l'unico cartello recita Chiesa di Mongardino. Inizia una stretta salita (quanto mi piacciono 'ste stradine!) che conduce a Zattaglia. Di lì a breve prendo a sinistra uno stradello che continua a salire e che si trasforma in sterrato a meno di due km. dalla meta di giornata, il Monastero di Monte Mauro.
Sono immerso nel Parco Regionale della Vena del Gesso Romagnola (www.parcovenadelgesso.it), ed è singolare veder brillare il tratto sterrato come se mi trovassi in un deposito di recupero del vetro.
Arrivo al monastero dove lascio a riposo la moto. Mi attende una annaspante e sudaticcia salita sul culmine di Monte Mauro, alto poco più di 500 m.s.l.m., ma che regala una strepitosa vista a 360° sui dintorni. Molto molto bello!


Il panorama sull'Eremo

Le strepitose venature del gesso

Il monte porta il nome di mio padre, scomparso ormai da 6 anni.
Da solo, con quel bell'infinito davanti, gli lancio più di un pensiero. Quel posto gli sarebbe piaciuto!
Riparto, per riscendere giù a Zattaglia. Il giro è corto, ma con le mie perdite di tempo sembra diventare quasi un tour impegnativo.

Il tratto più esposto scendendo dal Monastero

Una volta nel fondo valle riprendo a sinistra in direzione nord la SP78, e dopo qualche km. risalgo a destra il bel tratto di strada che nel giro di 7 km. porta a Brisighella.




E' l'ora di pranzo, sia sull'orologio della moto che dentro lo stomaco. 
Su quel tratto di strada avevo sempre notato un ristorante, pensando "prima o poi mi ci fermo".
Ecco, il giorno è arrivato, e non è andata niente male. Un bel piatto di pappardelle alla lepre, un quartino di vino, caffè e via andare!!
Oltre al roadbook fatto in casa, mi fanno compagnia alcuni "toscani" e mentalmente avevo già stabilito il punto di fumata: passo del Muraglione. Ma ancora di strada da fare ne ho e gli spunti mica sono finiti.

La Rocca di Brisighella

Tocco Brisighella e prendo la SP49 per arrivare a Modigliana da dove proseguo a destra per Tredozio.
Anzi no. Inciampo in un'altra perla di questo meraviglioso appennino, Borgo Fregnano, e non posso non fermarmi. Su quel tratto di strada ci sono passato già altre volte, però....boh...non ci avevo mai fatto caso, o forse avevo un diverso setup cerebrale. Do una sbirciata a questo minuscolo borgo agricolo, adesso diventato agriturismo, adatto a cerimonie di vario tipo e, ovviamente, ai matrimoni.
Un posto veramente suggestivo.









Riparto soddisfatto, raggiungendo realmente Tredozio. Da qui risalgo verso il Monte Busca che però trovo chiuso per una gara di..."carretti". Poco male, prendo la parallela che curva dopo curva mi porta nel fondo valle dove è adagiata la mitica SS67, della quale percorro un breve tratto concedendomi l'ennesima sosta.
A Bocconi vale la pena una discesa al fiume, per godersi le Cascate della Brusia, sovrastate da un bel ponte romano.



Un "toscano" ha i minuti contati, e mentre risalgo il Muraglione (splendidamente asfaltato di fresco dalla parte romagnola) sono in dubbio se il toscano sia io o uno dei sigari che mi porto appresso. Incrocio tanti motociclisti, anche se molti di loro li definirei delle gran teste di c...., gente a cui puzza la vita. E poi ci si meraviglia che la Forestale faccia il culo ai più...

Il Muraglione...una strada spettacolare, non una pista!

Finalmente in cima, faccio "fuori" il toscano, godendomi la varia umanità bivaccante sul passo.



Verso le 17,30 inizio le manovre di rientro e blandamente ricalo nella valle del Mugello.



Sono a Ponte a Vicchio quando mi godo un effetto strano di rifrazione o quel che è. In pratica la forte luce del sole sembra rimbalzare tra un banco nuvoloso e l'altro. Un bello spettacolo, anche se la foto non rende bene l'idea.


Ormai sono quasi arrivato e mi ributto nelle mie stradine mignon, passando da S.Giovanni Maggiore, dove fa bella mostra di se la chiesa omonima costruita prima dell'anno mille.



Ci siamo. Sono praticamente a casa. Cosa direi se qualcuno mi chiedesse "Com'è andata oggi?"
Risposta: "Tutto veramente ok!!!"




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