Si parte sempre dal Mugello, più precisamente da Scarperia (Fi), in cerca di qualcosa. Cosa c'è di meglio di randagiare vicino o lontano da casa, per vedere posti, incrociare odori, sapori, umori, per sentire quella sensazione di scoperta ad ogni passo che fai? Per me nient'altro!
La curiosità è la miglior benzina al mondo, per cui....ecco il perchè di questo blog, un posto dove racchiudere tutti i miei passi, in moto ma non solo. Se vi va di dare una sbirciata siete i benvenuti, altrimenti....ci vediamo a zonzo da qualche parte ;-)

Dove andare a curiosare

martedì 19 luglio 2016

Scozia - 8a puntata - Dallo Speyside al Mugello

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Sarà che i viaggi di rientro hanno spesso (per non dire sempre...) un gusto leggermente amaro, fatto sta che per amareggiare ancor di più il viaggio, tanto per cambiare, faremo un bel pò di strada sotto l'acqua.
Le mete, per dividere in cinque "comode" tappe il ritorno verso casa, ci vedono puntare nell'ordine Gisland e York in Inghilterra, Saint-Omer e Metz in Francia, il Grimselpass in Svizzera.
La strommina è di nuovo stracarica dopo un giorno di totale riposo. Il meteo pare mettere lo smile e ci ripresentiamo alla Cragganmore con fare spiaggesco. Qualche giorno fa ci mancavano le pinne, oggi le ciabatte infradito!


Facciamo qualche piccolo acquisto e via verso sud, scorrendo sulla A9, dove svalichiamo il Pass of Drumochter...


...per proseguire, alternando strade scorrevoli a pacifiche cittadine...


Riusciamo ad arrivare a Gilsland senza troppi patemi, anche se la sistemazione trovata on line non è che proprio ci soddisfi in pieno. Siamo a due passi dal Vallo d'Adriano, ma pure cotti e poco vogliosi di rimetterci in moto per andare a cercarne qualche tratto. Tra l'altro non troviamo neppure il modo di comprare qualcosa da mettere sotto i denti e ci dobbiamo accontentare di uno squallido piatto di ciccia e patate. Va beh....c'è di peggio nella vita!

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Ci svegliamo la mattina un po' sorpresi di trovare una giornata abbastanza soleggiata, contrariamente a quanto visto on line la sera precedente. La piacevole sensazione durerà molto poco.
Finisco di caricare la moto sotto un cielo nerissimo e qualche gocciolone poco incoraggiante. Di lì a breve torneranno utili le pinne, ma forse pure la muta da palombaro non avrebbe sfigurato!
Tanto pe' esse' bischeri, continuiamo imperterriti con l'idea di salutare l'ingresso in terra inglese godendo delle strade e stradelle inglobate nei parchi dei North Pennines e dello Yorkshire Dales National Park.
Proprio una bella scelta, che per poco non ci ha fatto affogare.

Cartina Google

Tra Middleton in Teesdale e Brough. Acqua al 2!

Annaspiamo tra i flutti finchè, all'improvviso, il tempo cambia. Sole pieno.
A Gunnerside, uno dei tanti caratteristici micro borghi, ci fermiamo a stendere sia i panni che i nervi, messi piuttosto a dura prova in questa mattinata di bufera.
Ma quanto è bello il sole? In un attimo tutto diventa "buono"!



Cerchiamo di recuperare sulla tabella di marcia e finalmente arriviamo a York, scarichiamo i bagagli e la fatica del viaggio in camera e ci dedichiamo ad un tour del centro cittadino, che si rivela molto caratteristico, con vecchie case a traliccio stupende per quanto stortignaccole.






Sosta rinfrescante

La cattedrale è magnifica ed è un peccato arrivare nel momento della chiusura. Ci saremmo accontentati di un rapido giro all'interno, ma tant'è...


Castello di York


Il sole rimbecillisce...

Una fine giornata così ci voleva. Bella città, bel sole rinfrancante, temperatura perfetta.
C'è solo una cosa che mi è dispiaciuto non vedere per il poco tempo a disposizione, il Museo Nazionale delle Ferrovie. Un vero peccato.
Cena in autogestione e a nanna. Domani sarà Francia.

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Il trasferimento fino in Francia non sarà certo di quelli epici da ricordare, anzi. Autostrada fino a Dover per prendere il treno "subacqueo" e strade scorrevoli fino a Saint-Omer, dove facciamo due passi dopo l'ennesima cena in autogestione.

Cattedrale Notre Dame

Stasera musicaaaaa

Avremmo potuto fare un giro a sbirciare le rovine dell'Abbazia di Saint-Bertin o le tipiche case adagiate sui canali navigabili, ma la fatica si inizia a far sentire e preferiamo completare il giretto soft con una buona birra.

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Anche oggi non sarà certo ricordato per pieghe sfavillanti e tracciati in stile Tourist Trophy.
Ormai di spettacoli on the road ne cerchiamo ben pochi e puntiamo dritti dritti Metz, sorvolando sul meteo, tanto ormai non fa più notizia. Fa notizia che mentre visitiamo la città non piove giusto giusto per un'inezia.
Almeno questo...
Ci abbandoniamo per le vie cittadine e quasi subito ci imbattiamo in uno dei più alti edifici gotici europei, la Cattedrale Saint-Etienne. Entrando si resta sbalorditi dall'immensità della struttura!

Cattedrale Saint Etienne


Si continua il giro in una città che nasconde i suoi tratti più caratteristici. Qua sembra tutto recente.
Non ci diamo per vinti e perseveriamo a zonzerellare, beccando pure un simpatico "vigilantes"...

Ti tengo sott'occhio. Qui il boss sono io!

Cerchiamo un posto dove mangiare senza dover per forza ricorrere ad un supermercato.
Il tempo grigio non ci da soddisfazioni per cui le cerchiamo a tavola. E che cazz...
Gira che ti rigiro capitiamo nella carinissima piazza Saint-Louis, da un lato completamente porticata e con mille localini pieni zeppi di gente a chiacchera tra un boccone e l'altro. Decidiamo per un pub e per un piatto a base di formaggio e carne iper colesteroloso, annaffiato da un boccalone di birra.
Panza piena e rutto libero. Soddisfazione massima!

Piazza Saint-Louis

Impianti idraulici lungo il fiume Moselle

Rientriamo soddisfatti. Domani un po' di curve in Alsazia per poi giungere in Svizzera. Buonanotte!

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Dopo un bel po' di strade dritte abbiamo pensato di ritoccar con gomme un po' di curve ad altimetrie sufficienti a trovar passi mai fatti prima. Il Parc Régional du Ballon des Vosges fa al caso nostro.
Lo raggiungiamo quasi come se stessimo iniziando un nuovo viaggio. Era talmente tanto che non affrontavamo una strada di montagna che non vediamo l'ora di "arrampicarci".

Cartina Google

Tanto per cambiare non troviamo condizioni meteo favorevoli, con la sempre presente incertezza della serie "vi infradicio?....non vi infradicio?" ecc. ecc.
Poco male. Ci godiamo lo stesso le curve che ci fanno svalicare nell'ordine...




L'ultimo tratto salendo al Col du Ballon d'Alsace è una vera goduria, e mi sa che nei we i biker transalpini ci vengono a nozze. Anche per stavolta è un peccato non poter ammirare i dintorni, troppo velati per poterli apprezzare in pieno. In ogni modo credo che valga la pena rifare un passaggio da queste parti e approfondire la questione.
Altra particolarità di queste zone sono gli specchi d'acqua che si possono sfiorare lunga la strada, sembrano quasi infiniti e creano scorci continuamente diversi.


Piano piano ricaliamo a valle, giusto giusto per l'ultimo tratto di strade scorrevoli (ma poi non sarà così...) per risalire nuovamente in montagna, anzi...Montagna.
Salendo verso il Grimselpass le nuvole creano stupendi giochi di luce. Stavolta siamo soddisfatti che il cielo sia un po' imbronciato.

Grimselsee

Il vecchio Ospizio


Grimselpass - Totensee
 


Arriviamo al passo che sono le 18. Il meteo pare mettere al meglio, e già pregustavamo una bella doccia, una bella cena e, almeno personalmente, una bella fumata di sigaro toscano strasciconando sul passo sotto un cielo stellato che ormai da diversi giorni non avevamo più avuto la fortuna di vedere.
Veronica scende di moto ed entra nell’albergo, ma nel giro di poco capisce che la camera che avevamo fissato non è prevista del bagno personale e che avremmo dovuto usare l’unico presente in tutta la struttura.


Per carità nulla di così grave, solo che nelle mail scambiate per fissare tutto si capiva tranne questo piccolo particolare. La cosa ci fa un attimino adirare. Abbiamo provato anche a un altro albergo presente lì sul passo ma sieeee....questo chiedeva 90 euri a cranio con prima colazione e....cesso in camera!
E allora giù per il Grimselpass...
 

....su e giù per il Furkapass (le pietre paracarro sul bordo dello strapiombo fanno un certo non so che...), arriviamo ad Andermatt. Facciamo quattro tentativi, ma niente da fare.
Anche qui cifre mostruose.
"Svizzera, bella sei bella...ma sai noi icche si fa? Si torna a casa!!!"
Ore 19:30 la decisione è presa. Su e giù per il San Gottardo e via in autostrada.
Domenica 24 luglio ore 2 siamo a casa, dopo 1060 km. di galoppata finale di queste ferie spettacolari.
7600 km., 460 euro di benzina, ettolitri di acqua, litri di birra, un bel po' meno di whisky.
E' stato bellissimo, un viaggio Viaggio, che lascia il segno e che consiglio a tutti quelli sono in cerca di naturali e spontanee emozioni!
A proposito....Grazie Strommina!!!


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