Dopo tanto uso di gomma, oggi si cambia "scarpe". Da gomme e stivali da moto, montiamo scarpa da trekking e...fiatone...tanto fiatone!!
Il Lago Vivo è la nostra meta. Lo raggiungiamo partendo in una bella mattinata di sole...
Scanno
...svalicando Monte Godi, curvando allegramente in discesa verso Villetta Barrea...
Villetta Barrea
Lago di Barrea
...toccando Barrea e fermandoci poco dopo su un tornante, da dove parte il sentiero (K6+K5), partenza per la verità molto poco segnalata.
Sono passati anni dal nostro primo contatto con il P. Naz. d'Abruzzo, ma la segnalazione dei persorsi pare non essere migliorata un granchè.
Barrea
Il Lago di Barrea stragoduto da Barrea
Lasciamo le moto e iniziamo la passeggiata che in breve diventa una vera e propria scarpinata. In pratica risaliamo il letto di un torrente ormai in secca, che tornerà in vita soltanto nel periodo del disgelo. La salita è costante e faticosa, ma ringraziamo il fatto di trovarci immersi in una stupenda foresta di faggi e aceri che ci permette di ansimare al fresco. Siamo nella valle dell'Inferno e non poteva essere diversamente...
Goccia dopo goccia, finalmente, usciamo dalla vegetazione...
...e ci troviamo nella conca del Lago Vivo, sotto l'occhio vigile del Monte Petroso che svetta per oltre 2000 metri.
Il lago in pratica non c'è, visto che è "vivo" proprio perchè si forma grazie alle abbondanti piogge o, meglio ancora, grazie alle copiose nevicate invernali.
Il posto è bellissimo e il tanto bestiame al pascolo regala pace e benessere.
Flora "viva"
Divoriamo il pranzo mentre lasciamo che le magliette si asciughino al sole e ripartiamo. Facciamo il pieno d'acqua alla fonte degli uccelli...
...e prendiamo il sentiero (K6) che, sempre immersi nella bellissima vegetazione, ci riporterà alle moto.
La foresta regala figure surreali...
...muraglie naturali...
...e spunti per cazzeggiare!!
Camminiamo di buona lena, tra una chiacchera e l'altra, fino a quando un tuono ci fa tornare su questo pianeta. In effetti la luce nel sottobosco si è fatta più cupa, ma mai avremmo pensato di essere beccati da un temporale. Invece inizia a venire giù senza chiedere permesso, anche se, fortunatamente, pare che il tempaccio ci stia girando intorno facendo più rumore che altro. Sbirciando dalle varie "finestre" naturali che si aprono nella vegetazione, capiamo che il peggio è passato solo sfiorandoci. La conferma ce l'abbiamo all'uscita della vegetazione. Rimandiamo la doccia una volta tornati in camera!!
Bocche di Leone
Il premio per la salutare faticata ci viene dato dalla natura, che ha sempre qualcosa con cui stupirci. Per oggi un bell'arcobaleno per salutare la giornata!
Torniamo alle moto e torniamo motociclisti, bardati di tutto punto rifacciamo la strada a ritroso.
Sul valico di Monte Godi inizia a gocciolare, ci rimontiamo la mut....ehm...la tuta antiacqua.
Di pioggia però ne prendiamo...zero. Va beh, meglio così che peggio!
Doccia (con acqua potabile) e cena, con le immancabili patate che ci sorbiamo dall'inizio delle ferie.
Doccia (con acqua potabile) e cena, con le immancabili patate che ci sorbiamo dall'inizio delle ferie.
Che il rifugio del Lupo sia un varco spaziotemporale con la Germania? Boh!
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