Si parte sempre dal Mugello, più precisamente da Scarperia (Fi), in cerca di qualcosa. Cosa c'è di meglio di randagiare vicino o lontano da casa, per vedere posti, incrociare odori, sapori, umori, per sentire quella sensazione di scoperta ad ogni passo che fai? Per me nient'altro!
La curiosità è la miglior benzina al mondo, per cui....ecco il perchè di questo blog, un posto dove racchiudere tutti i miei passi, in moto ma non solo. Se vi va di dare una sbirciata siete i benvenuti, altrimenti....ci vediamo a zonzo da qualche parte ;-)

Dove andare a curiosare

sabato 15 dicembre 2018

Giretto tra le colline fiorentino/pratesi

Ormai ci ho preso gusto e anche oggi sfrutto la stupenda giornata per fare un giretto, per respirare un po' e per....testarmi.
Tempo bello si, ma con temperature da frigo e vento, benedetto da chi in inverno sfrutta l'occasione per fare la lavatrice e stendere i panni.
Elettrodomestici a parte, calo a valle verso il fiorentino. In Appennino c'è già la neve e di stare troppo attento a dove metto le ruote non ho voglia, come non ho voglia di far diventare la strommina una moto sotto sale.
Passare Firenze è sempre una palla, ma fortunatamente la città è relativamente piccola e di sabato mattina ci si sbriga alla svelta.
Punto Scandicci (in pratica un'estensione di Firenze) e in breve mi ritrovo nel verde con il motore che trotta e galippa a bassi regimi. Aaaaaaaahh...che goduria!
Ho in mente una serie di punti da toccare, ma non c'è niente di meglio che abboccare all'amo ogni volta che un cartello è lì a stuzzicarti. Mi piacciono un mondo questi giri pieni di esche.
La prima abboccata la do nei pressi di Montespertoli. Il castello di Montegufoni è lì che mi aspetta.

La vista nei pressi del castello spazia lontano

È la prima volta che arrivo al ridosso del castello. Si vede che oggi era la giornata giusta per abboccare.
Il maniero risale al 1100, ed è arrivato fino a noi cambiando fisionomia nel corso dei secoli, fin da quando fu distrutto dai fiorentini. Una sua particolarità è quella di essere stato utilizzato durante la Seconda Guerra Mondiale come cassaforte per alcune opere d'arte di artisti del calibro di Botticelli con la sua Primavera, Giotto con la Madonna di Ognissanti, Ghirlandaio con l'adorazione dei Magi.
Le stesse furono restituite nel '45 alla Galleria degli Uffizi.

L'ingresso del castello

Cortile interno


Beatamente immerso nelle colline fiorentine


Lasciata la prima esca punto deciso Montespertoli, ma mi rendo conto di lì a breve che di deciso ho proprio poco. Altro esca, altra abboccata.

Castello di Poppiano

Il castello, anch'esso rimaneggiato, è lì da oltre nove secoli, da sempre appartenuto alla famiglia Guicciardini, una delle famiglie più importanti nella storia politica e sociale della città di Firenze.
È un peccato non poterlo visitare, se si eccettua una visita alle cantine possibile fissando una degustazione di vini prodotti in loco. L'insieme è comunque affascinante.
Riparto e stavolta riesco senza "intoppi" a toccare Montespertoli che però abbandono subito per dirigermi verso Montelupo F.no.
Mi ritrovo su un tratto di strada stupendamente panoramico, ed è inutile dire che me lo faccio al piccolo trotto.
Poco prima di ricalare nella valle della Pesa, mi imbatto in una specie di santuario, di quelli che intorno hanno affacci niente male. Il fatto di trovarmi in un luogo speciale, e pertanto da non tralasciare, me lo da anche la dimensione del parcheggio sottostante, oggi vuoto e dove la strommina si può riposare baciata da un bel sole caldo.
Giro tra le varie costruzioni che di fatto creano una mini cittadella della fede, e mi fa strano trovare solo una ragazza seduta nel portico della piccola chiesa. È sabato e mi aspettavo di trovare più fermento. Meglio così, almeno mi calo nel mio personalissimo misticismo, al quale associo la magnazza di schiacciata di Chiesanova (in zona Firenze è un must!) e salame.

Parrocchia di San Donato a Livizzano

Credenti o no, è una legge che vale per tutti

Panorami mistici

Di nuovo in moto, dopo aver soddisfatto la mente e il corpo.
Tocco Turbone e in breve sono a Montelupo, in principio il vero obbiettivo di giornata. Il motivo? La sera prima ero stato in zona per una cena con amici di sella e per l'ennesima volta mi ero ripromesso di arrivare sul culmine della collina che sovrasta l'abitato dove fa bella mostra di se il campanile di una chiesa. Era una vita che rimandavo. I micro tour servono anche a questo.
Arrivo alla torre campanaria, che una volta aveva funzione di torre di avvistamento di quello che era il castello. Anche qui i secoli e le rivisitazioni delle strutture hanno fatto arrivare a noi la chiesa di San Lorenzo e il proprio campanile.
Purtroppo non sono riuscito a raggiungere la facciata anteriore della chiesa, da dove avrei potuto godere del panorama. Non ho capito se è diventata privata. Boh...




Altro giro, altra corsa.
Mi tornano in mente dei buonissimi biscotti che ogni tanto (ma tanto) vado a comprare al forno Fochi di Carmignano, dove mi dirigo baldanzoso.

Il piccolo abitato di Capraia affacciato sull'Arno

Carmignano è stupendamente appoggiato sul Montalbano, poggio montuoso che divide la valle dell'Arno da quella che accoglie Firenze, Prato e Pistoia, il classico universo parallelo dove ci si può sbizzarrire tra storia, panorami mozzafiato ed enogastronomia. Si insomma....i luoghi che preferisco!

Panorami dal Montalbano

Carmignano e il tratto di piana fiorentino/pratese

Ovviamente trovo il forno chiuso. Sbirciando on line (nessuna indicazione di orari all'ingresso) capisco che avrei dovuto attendere oltre mezz'ora. Non ho molta voglia, né di aspettare né di ritardare troppo il rientro viaggiando nell'oscurità e nel tracollo della temperatura.
In ogni modo, per chi passasse di lì, segnalo gli Amaretti fatti col rhum. Una vera squisitezza!
Riparto e spendo un po' di tempo passando da microborghi.

La stretta e intima stradina per Bacchereto

Ulivi&colori nei pressi di Spazzavento

Tocco Bacchereto, poi devio per Spazzavento (e da qui si capisce la posizione dominante) per poi ricalare a Capezzana, nella cui tenuta vengono prodotti ottimi vini.

Capezzana

San Jacopo a Capezzana

Inizio le manovre di rientro e cerco di spicciarmi nell'oltrepassare Prato, dove ritrovo l'umanità dei centri commerciali, tutti in coda nel tempo libero. Libero?
Il sole sta per abbandonarmi, ma un saluto glielo devo considerando la bella giornata che mi ha concesso.

Spettacolo cromatico dalle Croci di Calenzano

Il tratto finale me lo faccio con una spia accesa sul quadro strumenti delle strommina, un segnale che la poverina usa per dirmi "o bischeroooo...mi fa freddoooo....pena poco a tornare in garageee".

Scarperia quasi by night

Siamo al caldo e la strommina ringrazia (e pure le mani). Contraccambio la gentilezza e metto in archivio un'altra giornata che poco tempo addietro mai e poi mai mi sarei aspettato.
Il 2018 si sta chiudendo in modo positivo. Speriamo che il nuovo anno sia solare e pieno di buono come la splendida giornata appena passata!


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