Si parte sempre dal Mugello, più precisamente da Scarperia (Fi), in cerca di qualcosa. Cosa c'è di meglio di randagiare vicino o lontano da casa, per vedere posti, incrociare odori, sapori, umori, per sentire quella sensazione di scoperta ad ogni passo che fai? Per me nient'altro!
La curiosità è la miglior benzina al mondo, per cui....ecco il perchè di questo blog, un posto dove racchiudere tutti i miei passi, in moto ma non solo. Se vi va di dare una sbirciata siete i benvenuti, altrimenti....ci vediamo a zonzo da qualche parte ;-)

Dove andare a curiosare

sabato 12 gennaio 2019

Passo della Consuma e dintorni della Valdisieve

La mattina in giro a fare commissioni, con la mente imballata da pensieri contrastanti.
"Vado o non vado....vado o non vado...?"
La logica (leggasi termometro) consigliava un placido pomeriggio in bocca al divano, ma l'istinto.....eeeeeehhh....è sempre un casino far tornare i conti con l'istinto.
E infatti ha vinto lui!
Parto bardato di tutto punto, pure punto e virgola. Era una vita che non mi mettevo la calzamaglia di lana, e da puro deficiente mi ritrovo contento mentre cerco di infilarmici dentro.
Oggi è davvero freddo, e alle 12 esco dal garage convinto che la girata sarà ina, giusto il tempo di prendermi un panino nel raggio di pochi km e soddisfare la voglia di cavalcata, seppur breve.
Invece...oh....dai...non è così freddo e le estremità non lanciano i classici dolori acuti che il cervello traduce in una semplice verità: "Il padrone di mani e piedi è una testa di cazzo!".
Di certo c'è che on the road la natura fa il suo per farmi capire che l'istinto ha preso il sopravvento sulla logica...

Il caldo abbraccio della Faentina

Continuo a sorprendermi di stare tutto sommato bene e l'istinto, che oggi sta facendo un gran lavoro,  non ci mette molto a convincermi di salire su verso il passo della Consuma, dove mi sarei potuto mangiare un po' della rinomatissima schiacciata che lassù fanno in mille modi.
La strada, in alcuni tratti all'ombra, è infida e in generale salata, ma piuttosto asciutta, il che mi fa andare su in sicurezza e in pigra scioltezza.


Sul valico molte macchine, ma per vedere qualche moto dovrò aspettare l'arrivo di un gruppetto di enduristi, quattro diavoli del fango.




Dentro allo chalet un po' di varia umanità che si gode il tepore della stufa.
Premio l'istinto con due pezzetti di schiacciata alle cipolle, accompagnando il tutto con un po' di vinello che non ha niente di speciale.
La schiacciata invece è buonissima, croccante, goduriosa, tanto che ne avrei mangiata una teglia intera, maremma sovrappesa!


Accontentato lo stomaco riparto, tornando per un po' sui miei passi.
Una volta a Diacceto prendo per Rufina, per calare verso la Valdisieve.
La stradina è bella, panoramica, e l'occhio può spaziare lontano o sbirciare ritagli di micro borghi rurali.
In epoca feudale la zona era sotto il dominio della famiglia Guidi, proprietaria di molti possedimenti come ad esempio il Castello di Falgano, che ha perso la sua funzione di difesa e oggi si presenta ai nostri occhi come un pacifico piccolissimo borgo.

Falgano

Termino la mia discesa a Rufina e sto per puntare il muso della strommina verso la salita che mi porterà a Santa Brigida passando da un punto particolare e a me caro.
Un cartello però mi sollazza e di nuovo l'istinto ce l'ha vinta. Acone diventa la nuova metà.
Mi arrampico su per il monte Giovi lungo una strada che assomiglia più ad uno scivolo contortissimo di un acquapark.
Mi snocciolo i 13 tornanti che mi separano dall'ennesimo micro borgo dove la pace regna sovrana....


...anche se non sempre è stato così...


Acone è il classico luogo lontano dal mondo, anche se non è poi così lontano.
La sua posizione dominante però è stupenda e fa alla svelta a entrare nella lista dei miei luoghi speciali!


Di nuovo in sella, ricalo a valle e stavolta non mi lasciò corrompere da altre news e punto deciso Santa Brigida.
Prima però una sosta è doverosa ad un altro punto che ogni tanto mi vede in visita.

Mulino a vento nei pressi della Fattoria Lavacchio

La strada che porta da Rufina a Santa Brigida è messa male in diversi tratti e non è certo piacevole nella guida. Ripaga però con i panorami che offre, caratteristica che per me vale eccome il lavoro delle sospensioni.



Brevissima sosta a Santa Brigida per un caffè e per assaporare la vita senza fronzoli di luoghi del genere e di nuovo in sella, con rapido passaggio da un altro luogo che prima o poi visiterò, culturalmente ed enogastricamente, il Castello del Trebbio.
Per Firenze questo luogo ha una storia importante.
Apparteneva alla famiglia di banchieri de' Pazzi che proprio qui, sul finire del Quattrocento, organizzò una congiura contro la potente famiglia dei Medici, con l'obbiettivo di toglierne il comando sulla città. La congiura fu messa in essere anche con il supporto del Papato, della Repubblica senese e del Regno di Napoli.
La congiura portò alla morte di Giuliano de' Medici e al ferimento di Lorenzo il Magnifico, ma non riuscì nell'intento sperato. E l'orgoglio fiorentino continuò a pulsare...
Per tale importanza storica e per le prelibatezze enologiche tornerò di certo da queste parti!


Il giretto, nato quasi per caso e deciso con il passare dei km, giunge al termine.
Quattro orette e mezzo, 120 km.
Poca roba si, ma che goduriaaaaa!!!


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